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Indagini in corso

Stupro di gruppo a Catania: le reazioni

domenica 4 Febbraio 2024
Tribunale di Catania

Orrore, degrado, follia. La vicenda di Catania, con una ragazzina di tredici anni stuprata da un branco di sette ragazzi egiziani nei giardini comunali di Villa Bellini, ci consegna uno spaccato sociale estremamente preoccupante”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata siciliana di Forza Italia
 

“Storie di questo tipo si ripetono inesorabilmente in tutto il Paese. Violenza sessuale di gruppo, prevaricazione sui più deboli, sottomissione delle donne, sempre più piccole e sempre più indifese.
Ci aspettiamo – prosegue – che i responsabili di questa atrocità – già tutti individuati – paghino per ciò che hanno commesso.
Non ci sono giustificazioni per quanto accaduto, non può essere immaginabile una furia di questo tipo da parte di ragazzi anche minorenni. La mia sincera e commossa solidarietà alla vittima, alla sua famiglia, al fidanzatino picchiato e immobilizzato dal branco.
Ciascuno di noi, nel suo piccolo, deve fare qualcosa in più nel contrasto alla violenza e nel diffondere la cultura del rispetto delle donne, affinché simili episodi non si ripetano mai più”.

Una violenza inaudita che, peraltro, ci ricorda come la sicurezza e la percezione di essa stessa in ogni angolo della nostra città non possono essere mai troppi, motivo per cui appare indispensabile la richiesta urgente di un supplemento ulteriore di personale, oltre che sistemi di controllo e deterrenza”.  Lo dice il segretario territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci.
Se la giustizia adesso farà il suo corso, speriamo senza attenuanti, altrettanto dovrà fare l’Amministrazione nell’individuare quali sono ancora le carenze nel meccanismo di accoglienza riservato per i minori stranieri, per poter intervenire in modo tempestivo affinchè le azioni educative possano essere più efficaci. Questo ci porta a ribadire-  prosegue-  come sia necessario potenziare il servizio sociale, oltre che l’apparato di prevenzione di questo nostro territorio. Su Catania e sui suoi numerosi luoghi, centrali e periferici, maggiormente sensibili ci vogliono più telecamere e più pattugliamenti. Per questo riteniamo che non si debba perdere tempo per la stabilizzazione degli agenti di Polizia locale che possono già essere inseriti a pieno titolo nell’organico del Comune, ma neanche per l’assunzione delle 100 unità concordate con il Governo nazionale, sperando che in questo frangente si possa avere un aumento delle dotazioni di Polizia e Carabinieri, nonché del servizio Strade sicure dell’Esercito che per Catania è un ausilio rilevante”, conclude.

“Esprimiamo solidarietà per la ragazza, nonché per la famiglia, vittima della violenza di branco che si è consumata nel pieno centro della nostra città. È un episodio di una gravità inaudita che lascia sgomento e senso di vuoto e che ci spinge oggi più che mai a sostenere l’importanza di una politica di forte sensibilizzazione per la prevenzione e il trattamento di questa come di altre – altrettanto gravi – forme di violenza sui minori e sulle donne con interventi sociali di prevenzione che coinvolgano tutti i settori della società a cominciare dalla scuola. E’ necessario sradicare queste forme di violenza e costruire una società più giusta e sicura per le giovani generazioni“. Lo dichiara la coordinatrice catanese del Mpa, Pina Alberghina, commentando l’episodio di violenza sessuale perpetrato ai danni di una ragazza di 13 anni alla Villa Bellini di Catania

“Quando ho saputo della 13enne violentata a Catania da sette ragazzi ho provato un dolore enorme, è stato come rivivere quello che mi era accaduto. Così la giovane anche lei vittima nel luglio scorso di uno stupro di gruppo avvenuto al Foro Italico di Palermo, esprime tutta la sua “solidarietà e comprensione” nei confronti della vittima di questa ennesima violenza. “So bene quello che si prova – spiega all’ANSA attraverso il suo legale, l’avvocato Carla Garofalo – perchè l’ho vissuto sulla mia pelle. Non passa giorno senza che io ripensi a quella notte maledetta…”.
La giovane, all’epoca 19enne, sottolinea anche di essere stata sottoposta a quello che definisce un vero e proprio “linciaggio” attraverso i social e la stampa. “Sulla mia vicenda – dice – sono state scritte cose non vere. Hanno cercato di infangarmi, di farmi passare per una ragazza facile che se le è andata a cercare. Non posso uscire da casa perchè vengo insultata per strada. La gente non si rendo conto che non si tratta di una telenovela ma della vita di una persona che viene distrutta”.
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