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I dettagli

Catania, operazione “Buona estate sicura”: i risultati dei controlli

domenica 6 Agosto 2023

Estate serena sulle spiagge del litorale etneo e nei luoghi a maggiore vocazione turistica, grazie all’operazione “Buona estate sicura”, che interessa i Carabinieri del Comando Provinciale etneo, con l’obiettivo di garantire sicurezza a cittadini e turisti durante le vacanze estive. Ecco i dettagli sul piano straordinario di controllo in corso.

“Buona estate sicura”, controlli straordinari in città e provincia.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno avviato, ormai da inizio luglio, un piano straordinario di controllo del territorio su tutta la provincia etnea, che coinvolge circa 900 militari distribuiti nelle 62 stazioni Carabinieri presenti sul territorio.

Sono quindi impegnati nei servizi di prevenzione generale le “Gazzelle” e i motociclisti del Nucleo Radiomobile di Catania e delle Sezioni Radiomobili delle Compagnie esterne, a cui si affiancano gli assetti della C.I.O. (Compagnia d’intervento Operativo) del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia” e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia”, i Carabinieri forestali e i militari del 12° Nucleo Carabinieri Elicotteri di Catania – Fontanarossa e dei Reparti specializzati dell’Arma (N.A.S. e N.I.L.), questi ultimi particolarmente attivi in questi giorni per assicurare i controlli nei settori ambientale, sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla filiera alimentare.

L’obiettivo del piano “Buona Estate Sicura 2023” è quello di garantire la sicurezza della cittadinanza nel periodo delle vacanze estive, in vista di una sempre maggiore affluenza di residenti e turisti a Catania che stanno già affollando i lungomari, le aree commerciali e i luoghi d’intrattenimento dei centri cittadini e delle periferie.

“Una estate sicura” quindi, per assicurare la possibilità di godersi serenamente l’estate sia a favore di chi resta in città, sia di chi parte e lascia le proprie abitazioni incustodite, affinché non trovi “spiacevoli sorprese” al rientro.

 

Ri­sul­ta­ti ope­ra­ti­vi

Il pia­no straor­di­na­rio di con­trol­lo del ter­ri­to­rio, in corso per tutto il periodo estivo, ha già per­mes­so di con­se­gui­re con­cre­ti ri­sul­ta­ti sul pia­no ope­ra­ti­vo, a tu­te­la del­la si­cu­rez­za di re­si­den­ti e tu­ri­sti.

Al ri­guar­do, il di­spie­ga­men­to del­le nu­me­ro­se pat­tu­glie in tut­ta la pro­vin­cia et­nea ha con­sen­ti­to ai Ca­ra­bi­nie­ri di iden­ti­fi­ca­re ol­tre 471 per­so­ne e con­trol­la­re più di 202 vei­co­li tra auto, moto e scoo­ter, con con­se­guen­te ac­cer­ta­men­to di vio­la­zio­ni al C.d.S. (in spe­cial modo per man­can­za del­la co­per­tu­ra as­si­cu­ra­ti­va e del­la re­vi­sio­ne, gui­da con­tro­ma­no, gui­da sen­za ca­sco, cin­tu­re di si­cu­rez­za e pa­ten­te e uti­liz­zo del cel­lu­la­re alla gui­da) per un va­lo­re com­ples­si­vo su­pe­rio­re a circa 60.000,00 €.

A tu­te­la inol­tre dei con­su­ma­to­ri che in que­sto pe­rio­do af­fol­le­ran­no gli eser­ci­zi com­mer­cia­li e le strutture balneari, par­ti­co­la­re at­ten­zio­ne è sta­ta inol­tre ri­vol­ta al­l’at­ti­vi­tà di con­trol­lo ai lo­ca­li di som­mi­ni­stra­zio­ne cibi e be­van­de, con il sup­por­to dei re­par­ti spe­cia­li del N.A.S. e del N.I.L.; in tale con­te­sto, i Ca­ra­bi­nie­ri han­no ele­va­to san­zio­ni am­mi­ni­stra­ti­ve a ca­ri­co del titolare di uno stabilimento balneare in località Playa, il quale non aveva provveduto ad effettuare la registrazione sanitaria del punto ristoro della sua struttura ricettiva, hanno denunciato i titolari di due stabilimenti balneari siti sul litorale acese nelle cui celle frigorifero vi erano 20 kili di pesce e 2 kili di dolci privi di tracciabilità  e i titolari di due lidi in località Playa, che avevano entrambi trasformato uno spogliatoio in locale adibito a deposito di alimenti, installandovi altresì un congelatore, in assenza della prescritta autorizzazione sanitaria.

Degna di rilievo è stata altresì l’at­ti­vi­tà ispet­ti­va che ha ri­guar­da­to i ven­di­to­ri abu­si­vi di ali­men­ti, lun­go il cor­so In­di­pen­den­za nel quar­tie­re San Leo­ne, san­zio­na­ti per aver com­mer­cia­liz­za­to pro­dot­ti in as­sen­za del­le pre­scrit­te au­to­riz­za­zio­ni am­mi­ni­stra­ti­ve e dei re­qui­si­ti pro­fes­sio­na­li per la ven­di­ta, oc­cu­pan­do al­tre­sì in­de­bi­ta­men­te la sede stra­da­le. A que­sti, sono sta­ti se­que­stra­ti ol­tre 30 chi­lo­gram­mi di pro­dot­ti it­ti­ci, 100 kg. di ali­men­ti or­to­frut­ti­co­li, questi ultimi devoluti in beneficienza ad enti caritatevoli.

L’attenzione dei Carabinieri è stata inoltre orientata al controllo e contrasto al fenomeno dell’occupazione abusiva del suolo pubblico, posta in essere da proprietari di pub, ristoranti, trattorie, pizzerie e rivenditori ambulanti di alimenti (tra cui i food truck), nell’ottica di preservare il decoro urbano e di garantire la piena fruibilità degli spazi pubblici, a vantaggio anche della viabilità pedonale di residenti e turisti.

Le verifiche si sono svolte nelle zone del centro storico, dove si concentra la movida serale, sul litorale catanese e nella area attigua alla Stazione Centrale ferroviaria, obiettivo certamente sensibile.

Nello specifico, 56 sono le sanzioni amministrative complessivamente comminate dai Carabinieri finora. In 3 casi, però, si trattava di un’occupazione illecita già sanzionata nel recente passato. Infatti, nonostante questi tre esercizi commerciali fossero stati multati nei mesi scorsi, noncuranti delle contravvenzioni da pagare e delle possibili conseguenze per la loro attività, i relativi esercenti hanno continuato ad invadere indebitamente i marciapiedi e le sedi stradali della città.

Pertanto, su richiesta dell’Arma catanese, per tali casi di recidiva e sulla scorta di quanto previsto sia dal Codice della Strada circa l’occupazione illecita del suolo stradale e sia da un’ordinanza sindacale del 2022 che impone l’immediato ripristino dei luoghi contro chi occupa il suolo pubblico ai fini di commercio senza la prevista autorizzazione, sono stati emessi dalla Direzione Sviluppo Attività Produttive – S.U.A.P. – Ufficio Tutela del Consumatore del Comune di Catania, tre “Ordini di sospensione attività – Ripristino stato dei luoghi e Confisca merci.

 

Un’altra tematica che i Carabinieri hanno affrontato è quella delle strutture ricettive abusive. I militari dell’Arma hanno avviato in tutta la provincia etnea una mirata campagna di controllo ai “bed and breakfast”, affittacamere e case vacanze. Il fenomeno è particolarmente sentito durante la “bella stagione” in aree a forte vocazione turistica come quella catanese. L’obiettivo dei controlli è stato principalmente orientato ad incrementare la sicurezza pubblica sia nella città che in tutti i Comuni della provincia, verificando in primo luogo che i gestori delle strutture ricettive rispettino l’obbligo di comunicare, entro 24 ore dall’arrivo, le generalità degli alloggiati, in modo da accertare l’eventuale presenza di soggetti ricercati o d’interesse operativo o comunque potenzialmente pericolosi. Allo stesso modo, l’azione di verifica posta in essere dai Carabinieri ha contribuito anche a tutelare l’economia lecita, andando a colpire il cosiddetto “turismo in nero”, ossia il sommerso nel settore turistico, che nell’ultimo periodo si è declinato in nuovi modelli di ospitalità, attuati anche da chi non è un imprenditore del ramo turistico/alberghiero.

L’Arma di Catania, in tutta la provincia etnea, ha quindi controllato 180 strutture ricettive, denunciandone i titolari di 13 ai sensi dell’art. 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, per non aver appunto trasmesso i dati degli ospiti. Le pene previste per tali violazioni sono l’arresto fino a tre mesi o una ammenda fino a 206 euro.

In particolare, i tredici deferiti erano tutti titolari di bed and breakfast e affittacamere pubblicizzati sui principali siti on line di settore, nove dei quali ubicati nel quartiere di San Cristoforo di Catania, due nella periferia della città ed uno ad Acireale.

Oltre alle violazioni appena riportate, emblematici sono stati i casi di due B&B di Catania.

Nel primo caso, la struttura ricettiva in questione ed oggetto di verifica, sita nel popolare quartiere di San Cristoforo e la cui descrizione online non era affatto aderente alla realtà in termini di comfort, era allacciata abusivamente alla rete elettrica pubblica, mediante un cavo collegato direttamente ad un palo della luce. Per tale “furto di energia elettrica” il gestore è stato deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.

Il secondo caso, invece, ha riguardato una struttura ricettiva sita nel quartiere di Librino, il cui titolare è stato anch’egli denunciato per “furto di energia elettrica” in quanto l’immobile era del tutto sprovvisto del contatore ed era allacciato direttamente alla rete pubblica.

Con la bella stagione aumenta inoltre l’utilizzo di energia elettrica al fine di mantenere in funzione condizionatori, congelatori e perché no anche piscine riscaldate come quella, alimentata abusivamente, trovata dai Carabinieri durante il controllo ad Adrano in un’abitazione servita da allacci abusivi alla rete elettrica pubblica. Il fenomeno dei furti di energia elettrica è fonte di pericolo per incendi domestici, pertanto nell’ambito dell’operazione in corso, i Carabinieri hanno effettuato mirati controlli ad Adrano, unitamente al personale specializzato della società E-Distribuzione ed hanno riscontrato il collegamento diretto alla rete elettrica, mediante “allaccio con fili volanti”, degli impianti domestici di diverse unità alloggiative site in area urbana periferica del comune. Emblematico, infatti, il caso riscontrato in uno stabile dove addirittura l’allaccio abusivo alimentava dei congelatori e dei condizionatori d’aria posti nei locali garage, utilizzati per tenere stabile il livello di umidità e per “rinfrescare” d’estate derrate alimentari ed autovetture.

In un’altra circostanza, i militari dell’Arma hanno denunciato una 53enne catanese per “furto di energia elettrica”, in quanto a seguito di un controllo al suo panificio, hanno scoperto un allaccio dell’energia elettrica alla rete pubblica. Stessa sorte è toccata ad una 23enne di via del Velo, nella cui abitazione è stato rinvenuto un cavo collegato con un palo della corrente che la serviva illecitamente.

La campagna intrapresa dall’Arma, proseguirà ancora nei prossimi giorni sul territorio di tutta la provincia, specie a ridosso di Ferragosto, ed interesserà in particolar modo il litorale catanese affollato da numerosi bagnanti, le pendici dell’Etna prese d’assalto da chi sarà alla ricerca di un po’ di refrigerio dalla canicola estiva ed i luoghi di maggior afflusso turistico del centro storico, le cui attrazioni artistico – archeologico attirano numerose persone da tutte le parti del mondo. I servizi saranno altresì finalizzati alla prossimità a chi resta in città perché vincolato da impegni lavorativi e a chi vi fa ritorno per godersi un periodo nella propria terra d’origine. L’impegno dell’Arma sarà dunque profuso alla tutela di tutti coloro che per motivi diversi graviteranno su Catania e la sua provincia, cosicché chiunque possa godersi il territorio in una cornice di sicurezza, legalità e tranquillità.

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