Mai come quest’anno, il rientro a scuola è un momento carico di grandi aspettative. Dagli studenti di Bolzano, i primi a sentire il suono della campanella a quelli calabresi e pugliesi, gli ultimi a tornare in classe a fine settembre, sono molte le domande e le perplessità che animeranno l’anno scolastico 2021-2022.
La scuola è ormai diventata il luogo in cui la “Generazione Greta” ,cerca un confronto costruttivo con gli adulti sui temi legati all’ambiente e all’ecosostenibilità. Così, anche la ristorazione scolastica può diventare un piccolo laboratorio in cui sperimentare un sistema complesso che mette insieme generazioni diverse, istituzioni e aziende.
La mensa può dunque rappresentare un momento in cui il pranzo, servito su stoviglie – preferibilmente compostabili e biodegradabili – sia di buon esempio per tutti diventando, a tutti gli effetti, un luogo di convivialità didascalico. Del resto, quale contesto migliore per spiegare ai più giovani come sia importante non sprecare il cibo e il suo contenitore? Quale occasione più utile per dare informazioni importanti per riciclare correttamente i materiali e applicare immediatamente quanto appreso, sia a scuola che a casa ?
Ecco quindi che con la ripresa delle attività didattiche in presenza, si fa avanti il tema della sicurezza del monouso e delle alternative compostabili al monouso tradizionale.
La linea “Natural Bibo”, nata dall’esperienza di Bibo Italia, offre diverse soluzioni per una mensa scolastica ecologica e rispettosa della natura e dell’ambiente. Le proposte dell’azienda sono diverse e fra queste ci sono i piatti e le ciotole in polpa di cellulosa. Sono prodotti con una materia prima derivante da risorse rinnovabili annualmente: dal gambo della canna da zucchero, al termine del processo di produzione dello zucchero, si ottiene una fibra che viene lavorata sino ad ottenere dei fogli di polpa di cellulosa. Sono rigidi e resistenti, utilizzabili anche nel microonde. Biodegradabili e compostabili, secondo la normativa EN-13432, possono essere smaltiti nell’umido insieme alla raccolta dell’organico.
Un’altra alternativa è costituita da piatti, i bicchieri e posate in bioplastica. Sono prodotti con biopolimeri di origine prevalentemente vegetale da fonti rinnovabili, non destinate al consumo alimentare. Una linea innovativa e unica nell’ambito dei prodotti monouso compostabili per la tavola. Capaci di coniugare eccellente funzionalità, flessibilità e resistenza al calore, sono idonei per l’utilizzo con qualunque tipo di cibo o bevanda calda e quindi perfetti per le mense scolastiche. Piatti, bicchieri e posate sono certificati secondo la normativa europea EN-13432. Se correttamente smaltiti negli impianti di compostaggio industriale, diventano fertile compost riutilizzabile.
La pandemia ha cambiato e continua a cambiare le abitudini dei consumatori e degli studenti sempre più attenti all’igiene e alla sicurezza, specialmente nei luoghi più affollati, comprese le aule scolastiche e gli ambienti ad esse connessi. Sapere che esistono delle alternative pratiche alle stoviglie in plastica tradizionali, sostenibili per l’ambiente e sicure, consente di mettere in moto una serie di piccoli gesti che, nati da scelte consapevoli, possono davvero fare la differenza e innescare circoli virtuosi.