La Regione Siciliana avrà un mese e mezzo di tempo per dirimere l’annosa questione del debito accumulato nei confronti dell’Inps. Viceversa l’Istituto di previdenza sociale ha ribadito la sua volontà di interrompere il servizio di pagamento dei sussidi ai 5 mila lavoratori Asu. “Il tempo sta per scadere – dichiarano Vito Sardo e Mario Mingrino, del sindacato Csa Dipartimento Asu – la Regione Siciliana decida cosa fare. Il direttore regionale dell’Inps, Sergio Saltalamacchia, ci ha fatto sapere che l’ente continuerà a svolgere il servizio di pagamento delle mensilità fino ad aprile”.
“È questa la posizione presa dall’Inps a seguito della nota del neo direttore generale del Dipartimento lavoro dell’Assessorato regionale alla famiglia – spiegano i due sindacalisti – che disconosce l’intesa raggiunta a fine gennaio scorso sulla quantificazione delle somme dovute”. La dirigente Francesca Garoffolo, nominata in occasione dello spoil system attuato da Musumeci, avrebbe messo in discussione la trattativa avviata dal suo predecessore Antonio Parrinello sulla restituzione dei 141 milioni che la Regione deve all’Istituto di previdenza.
L’Inps lamenta l’immobilismo dell’Assessorato e della Regione stessa, che avrebbero dovuto definire un programma di estinzione del debito. Da qui l’indisponibilità a rinnovare, a partire dal gennaio di quest’anno, la convenzione con la quale da circa 20 anni si occupa di erogare le mensilità ai lavoratori se prima non viene risolta la controversia economica tra i due enti. Una querelle che in questi mesi ha visto l’assessore competente Mariella Ippolito dare più volte rassicurazioni ai lavoratori.
Tuttavia ad oggi la situazione è ancora sospesa, tanto che il Csa ha deciso di investire della questione anche l’Assemblea regionale siciliana. “Ieri – raccontano Sardo e Mingrino – abbiamo incontrato all’Ars il presidente della Commissione Lavoro, Luca Sammartino, che ha mostrato particolare attenzione alla situazione, per chiedergli di affrontare la questione. Siamo convinti che anche il Parlamento siciliano debba farsi carico di questa situazione, per trovare soluzioni politiche al problema e soprattutto per sollecitare le istituzioni competenti a dare attuazione alle stabilizzazioni del personale previste dalla legge”.
“Gli Asu – hanno concludono – sono una risorsa, perché con il loro lavoro garantiscono il funzionamento di molti enti locali e l’erogazione dei servizi ai cittadini”.