Il dubbio era venuto a fine agosto 2023 al consigliere comunale di Fratelli d’Italia Dario Carbone: mentre i rubinetti di Messina erano a secco, c’era chi aveva trovato la soluzione grazie ad Amam Messina (QUI). Nel caso di Roccalumera erano state fornite autobotti mentre in quello di Taormina era stata riattivata una vecchia condotta. I due comuni sono amministrati il primo da Pippo Lombardo il secondo da Cateno De Luca e Amam, manco a dirlo, è l’azienda che gestisce l’erogazione idrica a Messina. A replicare seccamente furono il sindaco Basile che parlò di “solidarietà dell’acqua e comunque di una minima quantità, 5 litri al secondo”, nonché Amam e Pippo Lombardo.
Da allora di “acqua ne è passata sotto i ponti” anzi, per la verità non tanta soprattutto a Messina, al punto che una delibera della giunta di Taormina (la n°62 del 22 marzo) ha scatenato il putiferio e riportato in primo piano quel dubbio dell’agosto 2023.
TAORMINA CHIAMA
Il provvedimento ha per oggetto: “lavori urgenti per l’allaccio alla condotta Amam per superare la crisi nel periodo estivo di maggiore affluenza turistica” e prende spunto da interlocuzioni in corso da tempo per una convenzione tra il Comune di Taormina, l’Amam e Siciliacque. Obiettivo: “ampliare la disponibilità dell’acquedotto comunale con una portata consistente, tendente a supplire i deficit ormai cronici dovuti all’incremento della richiesta”.
AMAM RISPONDE
I lavori riguardano una “condotta di collegamento tra l’acquedotto Fiumefreddo, nella Galleria Taormina, lato Sirina e l’acquedotto comunale” taorminese (proprio i lavori ai quali ad agosto scorso faceva riferimento Carbone). Per dirla alla De Luca “Taormina chiama e Amam Messina risponde”. La delibera di giunta, datata 22 marzo, ha fatto saltare sulla sedia in tanti in riva allo Stretto, soprattutto quanti da tempo sono alla prese con disagi.
LA SMENTITA
Amam smentisce e sostiene che la convenzione prevede che sarà Siciliacque (che gestisce l’acquedotto dell’Alcantara) a fornire il comune di Taormina “e non più Amam” come accaduto finora, recuperando ulteriore risorsa idrica a favore di Messina.
SOLO VETTORIAMENTO
“Amam metterà a disposizione solo il servizio di “vettoriamento” della risorsa idrica che Siciliacque fornirà a Taormina. Per tale servizio il comune di Taormina verserà regolare corrispettivo ad Amam quale vettore. Per le spese di gestione, Amam incasserà dal Comune di Taormina un’aliquota dei consumi idrici che Taormina pagherà a Siciliacque. Proprio in conseguenza dell’attivazione di questa convenzione, la quantità di acqua che arriverà a Messina verrà aumentata”.
I NUOVI DUBBI
La replica di Amam non ha placato gli animi anzi ha aperto nuovi fronti di scontro, sia su cosa accaduto dalla scorsa estate ad oggi, sia sul “vettoriamento” e sull’ allaccio sulla condotta che farà confluire l’acqua a Taormina che però sarà pagato a Siciliacque che a sua volta darà ad Amam un’aliquota (insomma come alla Fiera dell’est). Per chiarire dubbi e perplessità Amam, Comuni di Taormina e Messina terranno lunedì una conferenza stampa. Mai come in questo periodo l’acqua è diventata un bene prezioso e l’argomento è diventato rovente.
L’AFFONDO DI MUSOLINO
IL SASSOLINO DI CARBONE
Lunedì la conferenza stampa congiunta sarà occasione “per presentare le azioni che permetteranno di migliorare l’approvvigionamento idrico per il comune di Taormina mediante un lavoro di sinergia tra Amam e Siciliacque fornitore unico degli apporti idrici, e illustrare nel dettaglio i termini della convenzione”. Ma le acque sono molto agitate.