Dopo essere stata protagonista del G7 e della ministeriale delle Pari Opportunità, Taormina avvia il pressing su Palazzo Chigi per provare ad essere sede nel 2018 di uno degli incontri bilaterali tra l’Italia e i Paesi più Industrializzati del mondo, i faccia a faccia che si svolgono periodicamente ed in particolare con la frequenza di almeno un appuntamento all’anno. Si tratta di summit che, di volta in volta, vengono programmati in Italia o nel Paese straniero con il quale si incontra il Capo del Governo italiano. I primi passi per “sondare” la situazione potrebbero essere mossi dal Comune di Taormina già nelle prossime settimane, e l’interesse a questa prospettiva è stata già confermata dal sindaco Eligio Giardina. Uno degli eventi ai quali Taormina guarda con particolare attenzione è il bilaterale che dovrebbe tenersi nel 2018 in Italia con la Francia.
Il 27 settembre scorso Paolo Gentiloni e il presidente francese Emmanuel Macron si sono incontrati a Lione, l’anno precedente Matteo Renzi (allora premier) scelse invece Venezia (Palazzo Ducale), mentre nel febbraio 2015 il bilaterale si tenne a Parigi. Ed ecco che Taormina vorrebbe essere inserita tra le località di riferimento dell’agenda istituzionale di Palazzo Chigi per i prossimi vertici che contano, facendo leva sulla bellezza mostrata dalla Perla dello Ionio ma anche sugli aspetti pratici come il piano di sicurezza garantito in modo ottimale sia per il summit dei sette grandi che nei giorni scorsi per la ministeriale delle Pari Opportunità. Nell’anno ormai alle porte, l’Italia potrebbe anche accogliere un nuovo confronto con la Germania, ed in tal senso nel 2016 la sede di questo colloquio fu Maranello.
Ma si parla anche di altri momenti istituzionali di rilievo, che potrebbero riguardare l’Italia e avere Taormina come sede ospitale, anche al di fuori dell’attuale assetto politico del G7 e il pensiero va soprattutto alla Russia, grande assente del G7 di Taormina che in futuro non è escluso venga ammessa nuovamente nel G7. Infine, a Taormina ha promesso che vorrebbe tornare e magari per un ulteriore momento di rilievo il primo ministro canadese Justin Trudeau, che punta a rafforzare i rapporti tra il suo Paese e l’Italia.