Oltre 500 euro per ogni famiglia di Catania da pagare per la tassa sui rifiuti.
E’ questo il quadro che viene fuori dal nuovo rapporto di “Cittadinanza Attiva” sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti nei capoluoghi di provincia. L’analisi messa a punto grazie alla rilevazione annuale dell’Osservatorio prezzi e tariffe e costruita prendendo come riferimento nel 2020 una famiglia tipo di tre persone, e una casa di proprietà di 100 metri quadrati. Una cifra che appare spropositata anche alla luce dei dati sulla raccolta differenziata del capoluogo etneo: solo il 7,8% dell’intero conferimento è suddiviso in un’ottica green.
La Regione con la spesa più elevata resta la Campania con 419 euro, in leggera discesa (0,4%) rispetto al 2019. La spesa media più bassa è in Trentino Alto Adige con 193 euro nonostante un incremento dell’1,4%. La maglia nera in questa speciale graduatoria spetta però a Catania, che supera i 500 euro per famiglia.
DIVARIO EVIDENTE FRA NORD E SUD
Le famiglie in Italia spendono in media 300 euro l’anno per la raccolta dei rifiuti. Ma il Bel Paese è spaccato in due. Al Nord – che ha dalla sua, oltre alla presenza, anche una buona capacità di impianti dedicati – vola la raccolta differenziata verse vette dal respiro europeo. Al Sud invece scende in un abisso di staticità ormai lungo anni. La novità è però che questo divario si riflette anche sulla tariffa; ma con un capovolgimento dell’ordine degli addendi, e quindi delle proporzioni. Al Nord, che comunque produce quasi la metà della spazzatura totale, infatti la spesa media è più bassa, e non di poco, rispetto a quella di chi vive al Sud.
Sul piano territoriale ci sono 10 regioni con incrementi: Molise (4,3%), Calabria (3,4%), Umbria (2,8%), Liguria (2%), Lazio (1,9%), Marche (1,7%), Friuli Venezia Giulia (1,6%), Trentino Alto Adige (1,4%), Toscana (0,8%), Piemonte (0,7%). E 6 per le quali invece le tariffe scendono: Abruzzo, Veneto, Sardegna, Sicilia, Puglia e Campania. Spesa invariata in Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia e Valle d’Aosta.
A Catania la tariffa rifiuti più costosa nel 2020, dove si pagano 504 euro a famiglia all’anno; mentre quella più economica e’ a Potenza, con 121 euro. In Calabria, a Crotone l’incremento piu’ elevato (piu’ 14,1%); al contrario a Venezia la diminuzione piu’ consistente (meno 16,2%). Ma il vero nodo, a cominciare dalla natura stessa per la quale viene pagata la tariffa rifiuti, e’ quello della discrepanza tra aree geografiche, con una differenza di 91 euro di costi tra Nord e Sud del Paese: al Nord la media e’ di 258 euro, al Centro e’ di 304 euro, al Sud quella piu’ costosa di 349 euro.