L’infezione da Hiv non può essere diagnosticata attraverso i sintomi né attraverso le comuni analisi del sangue e l’unico modo per accertare l’infezione è quello di sottoporsi al test specifico. I volontari palermitani di Arcigay promuovono un’iniziativa in cui verranno effettuati test rapidi e gratuiti per l’Hiv. Domani dalle ore 18 alle 21, infatti, un’equipe di medici specializzati saranno presenti al quartiere generale palermitano di Amnesty International in via Benedetto D’Acquisto, 30. “L’unica differenza è saperlo”, questo lo slogan; sapere che si è sieropositivi vuol dire poter iniziare le terapie farmacologiche che fermano il processo che conduce alla contrazione dell’Aids.
Il test sarà molto rapido e permetterà di conoscere il risultato in massimo venti minuti; verrà prelevata una goccia di sangue dal polpastrello attraverso una piccola puntura. “Fondazione con il Sud” ha appena finanziato a Arcigay Palermo un più vasto progetto che partirà a breve: una campagna di prevenzione sulle tre province di Palermo, Trapani e Agrigento grazie alla creazione di quattro sportelli di sensibilizzazione per una capillare azione di informazione itinerante con un ambulatorio mobile. Tre di questi sportelli saranno ubicati presso l’Università degli Studi di Palermo; lì saranno fornite informazioni, effettuate visite mediche raggiungendo chi ha difficoltà a rivolgersi alle strutture sanitarie pubbliche e saranno eseguiti 3.000 test rapidi Combo, specifici test che contemporaneamente verificano la positività su Hiv, sifilide ed epatite.
Da diverso tempo l’associazione di promozione sociale Arcigay si occupa di prevenzione delle Ist, infezioni sessualmente trasmissibili, un tema sottovalutato per pudore e falso moralismo. La continua diffusione delle Ist sia tra adolescenti che adulti confermano che il virus Hiv non è sconfitto e che anzi, sono diffuse anche malattie come la sifilide che se non trattata, ha una mortalità che va dall’8% al 58%. In realtà chi è HIV positivo, se consapevole del suo stato sierologico e segue un protocollo terapeutico corretto non ha rischio di contrarre l’Aids e non è contagioso.