Ormai manca poco. Da qui alla prossima settimana, l’esame della Finanziaria regionale, al momento in commissione Bilancio, salperà per l’Aula. E sarà un terno al lotto. Un risiko che Nello Musumeci, alla sua prima manovra della legislatura, avrebbe voluto volentieri evitare. Ma è l‘Ars... bellezza, si potrebbe dire, e ci sono regole che valgono, anche in maniera sbagliata, da sempre. E come tali vivono e si affermano nel tempo.
Prendete il Pd. Ieri mattina all’Ars erano schierati l’uno accanto all’altro mulinando ogni ben di Dio di proposta. Giuseppe Lupo è stato un magnifico esecutore, ma lo spartito, ha lasciato intendere, lo hanno scritto tutti insieme. C’era persino, iperattivo, l’ex sindaco di Ragusa Nello Dipasquale, renziano d’acqua dolce, a sbracciarsi per l’alloggio alle giovani coppie, contenuto in uno dei tanti emendamenti a prova di “noi l’abbiamo proposto se non passa non è colpa nostra”.
Il gioco rutilante dell’opposizione, nella giostra della politica, ha questo di bello, che è più facile argomentare la colpa degli altri piuttosto che esibire la certificazione dei propri meriti. Uniti, massicci e coesi, i dem, neanche sembravano loro a guardarli. Mancavano all’appello Tamajo e D’Agostino (Sicilia Futura). Ma non si può definirla un’assenza organica. Sicuramente però una presenza mancata che ha i suoi significati.
Nel centrodestra la musica è diversa. Due dei tre oppositori in bilico tra maggioranza e astensione, o voto contrario, Cateno De Luca e Vincenzo Figuccia, hanno tenuto delle conferenze stampa in cui hanno spiegato che vorrebbero potere votare la manovra, ma attendono di essere convinti, questo è il senso, che ne valga la pena e che la distanza tra le loro posizioni e l’obiettivo comune, possa rimanere di conciliante mediazione. Il terzo è Tony Rizzotto, leghista di complemento arruolato in corsa. Anche lui terrà tutti sulla corda fino alla fine.
Chi andrà in avanscoperta a guardare le loro carte? A chi toccherà il compito di provare la sintesi tra le posizioni pro Pip e Lsu, solo alcune delle rivendicazioni dell’ ex assessore ai Rifiuti e le istanze specificamente argomentate di De Luca che alterna trovate a effetto con argomenti solidi anche se spesso poco sostenibili?
La vicenda del superIrfis, il soggetto unico finanziario proposto dal governo dice molto. Spiega la distanza siderale tra la politica affascinante e dal respiro ampio, dalla falcata asmatica che questa coalizione porta avanti, contando , forse anche troppo, sul soccorso ‘rosso’ di chi è stanco di aspettare, nel centrosinistra sogni, belli e impossibili.
Il Bilancio è stato approvato oggi dalla commission di merito e tra poco potrebbe toccare alla Finanziaria. Ma sarà solo il calcio d’inizio.