Questa notte bisognerà spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro, alle 3 del mattino.
Questo cambio ci permetterà di dormire 60 minuti in più ma, perderemo un’ora di sole. Tutti i nostri dispositivi elettronici si aggiorneranno automaticamente al contrario di quelli analogici che invece dovranno essere portati tutti un’ora indietro.
Grazie all’ora legale si sono risparmiati oltre 190 milioni di euro in 7 mesi e si è registrata una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di circa 200mila tonnellate. Dal 27 marzo, quando questa è entrata in vigore, i consumi sono diminuiti di 420 milioni di chilowattora, il corrispondente del fabbisogno medio annuo di 150mila famiglie. I dati sul risparmio energetico resi noti da Terna – società che gestisce la rete di trasmissione nazionale – a poche ore dalla reintroduzione dell’ora legale, riaprono la partita, con la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit che fanno appello al governo perché la proroghi fino al 30 novembre. E hanno già raccolto 265.000 firme in vista di un possibile referendum per il mantenimento dell’ora legale tutto l’anno.
ABOLIRE IL DOPPIO ORARIO?
Il dibattito resta ancora aperto sull’opportunità o meno di mantenere il cambio dell’ora, proprio in un periodo come questo dove i benefici di questo annullamento farebbero risparmiare 70 milioni di euro nelle bollette di gas e luce. Nel 2019 il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione legislativa, passata con l’84% dei voti favorevoli, per l’abolizione del cambio dell’ora, ma la decisione finale venne rimandata ai singoli stati producendo così un nulla di fatto.
Si tornerà all’ora legale nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023.