Che Totò Cuffaro di politica ne capisca e tanto è un dato di fatto. E’ stato uno dei primi a indicare Mario Draghi come punto di riferimento politico per un’area moderata centrista.
Certo, le cose sono andate un po’ oltre, con l’appoggio di populisti (M5S) e sovranisti (la Lega), ma l’ex Presidente della Regione guarda oltre e prevede un ricompattamento fisiologico dopo la fine della legislatura, passando per l’approvazione di una legge elettorale che possa essere di ispirazione proporzionale: “Avevo ipotizzato uno schieramento di forze moderate, da Forza Italia all’Udc, da +Europa a Calenda, che si riunisse attorno a Draghi – ricorda Cuffaro –. Adesso si è fatto un passo avanti: Salvini non poteva dire di no a Draghi lasciando praterie ai partiti che lo avrebbero sostenuto comunque. Senza dimenticare la necessità di un accreditamento Europeo senza il quale è impensabile anche per Salvini andare a governare in futuro. Ma se si dovesse varare una nuova elegge elettorale di ispirazione proporzionale, Salvini tornerà a destra con la Meloni, il Pd tornerà a sinistra, con quel che resta del Movimento 5 Stelle, e al centro le forze moderate potrebbero ritrovarsi unite attorno a Draghi. L’idea di un centro moderato attorno alla figura di Draghi è tutt’altro che tramontata“.
Un governo per il quale è stato fondamentale il lavoro di cesellamento svolto da Sergio Mattarella, con l’esecutivo che si troverà a gestire la fetta di Recovery Fund destinata all’Italia, 209 miliardi per la ripresa sanitaria ed economica: la fetta più grossa, tra i Paesi membri dell’UE. Ad amministrarne l’allocazione non ci saranno ministri siciliani, ma la questione non impensierisce Cuffaro: “In Sicilia scontiamo il fatto di non avere una classe politica che non occupa posizioni di primo livello in ambito nazionale, di questo bisogna prendere atto – premette –, ma non sono preoccupato dall’assenza di ministri siciliani: recupereremo con vice e sottosegretari, questa è la mia sensazione“.
Un ottimismo, quello di Cuffaro, che deriva dalla grande fiducia che nutre nei confronti dell’ex Presidente della Banca Centrale Europea: “E’ la persona certamente più autorevole in ambito europeo, che gode della stima e della considerazione di tutti. Basti pensare che è bastato che si facesse il suo nome per fare scendere lo spread a 85-90 punti. Un Presidente che ha la possibilità di dialogare con l’Europa senza mendicare“, afferma l’ex governatore. Il confronto con Monti? “Draghi ha un compito difficile, a più semplice rispetto all’ex Presidente, quest’ultimo doveva risparmiare, Draghi dovrà spendere, e dovrà farlo bene. Ha dimostrato di saperlo fare. Ha fatto una buona squadra di governo, adesso i partiti dovranno trovare il modo di fare squadra attorno a lui“, conclude Cuffaro