Nervi tesi a Sala Martorana durante la trattazione della mozione relativa alla trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali. Mentre era in corso il dibattito, un cittadino presente fra il pubblico è entrato in aula sbraitando contro il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo. L’uomo, che sembrerebbe far parte del comitato “Esistono i Diritti”, è stato fermato nella sua azione da uno degli uscieri di Palazzo Comitini, il quale lo ha portato fuori dall’aula. Un episodio in seguito al quale il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo ha chiuso la seduta.
Nervi tesi in Consiglio Comunale
La mozione in questione è all’ordine del giorno del Consiglio Comunale da diversi mesi. L’atto però ha subito dei rallentamenti a causa di divergenze politiche, anche e soprattutto fra i gruppi di maggioranza. Una spaccatura mostratasi anche oggi. Ad opporsi al prelievo soltanto i consiglieri di Fratelli d’Italia, lasciata sola dal resto della maggioranza, eccezion fatta per la consigliera comunale della Nuova DC Giovanna Rappa. Ad astenersi solo Sabrina Figuccia (Lega) e Giulio Tantillo (presidente del Consiglio Comunale). Tutti gli altri hanno votato a favore, compresi larghi pezzi di maggioranza. Un atteggiamento che ha provocato la durissima l’opposizione del capogruppo meloniano Giuseppe Milazzo, il quale fin dalle prime battute della seduta ha attaccato i colleghi della maggioranza che avevano votato a favore del prelievo.
L’invasione dal pubblico
“Per noi è una mozione politica. Sulla base di come si voterà, decideremo chi saranno i nostri compagni di viaggio“, ha dichiarato l’europarlamentare, il quale poi ha provato ad invertire l’ordine del giorno chiedendo il prelievo del regolamento sull’assistenza ai bambini disabili nelle scuole. Atto peraltro già nominato nelle precedenti sedute di Consiglio Comunale. Una richiesta che Sala Martorana non ha avuto nemmeno il tempo di valutare. Dal pubblico infatti si è alzato un componente del comitato “Esistono i Diritti”, il quale ha raggiunto la postazione da cui parlano i consiglieri comunali, urlando contro allo stesso Milazzo.
Seduta chiusa, si va a domani
A fermarlo uno degli uscieri di Palazzo Comitini, il quale ha impedito un contatto diretto. Il presidente Giulio Tantillo ha deciso prima di interrompere e poi di chiudere definitivamente la seduta. “Non ci sono le condizioni per continuare“, avrebbe dichiarato ai componenti di Sala Martorana l’esponente di Forza Italia. I lavori riprenderanno domani. Da capire però se la mozione verrà affrontata o meno, vista la mole di documenti che attendono approvazione proprio da parte del Consiglio Comunale, a cominciare dal famoso regolamento rifiuti e dal rendiconto 2023.
Fratelli d’Italia prende posizione
Ed è proprio il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia a prendere posizione sul tema. “Prendiamo atto che per il centrosinistra, e perfino per alcuni settori della maggioranza, Palermo non soffre più di alcun problema: nessuna emergenza rifiuti, nessuna emergenza idrica, nessua emergenza sociale. Tutto messo in secondo piano rispetto a una mozione, quella sulla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali, che si è voluta discutere in consiglio comunale mettendo da parte ogni urgenza. Una mozione che, come tutti sanno, non ha alcun valore visto che i consigli comunali non hanno competenza in materia; si tratta di una vile strumentalizzazione per fini meramente elettorali portata avanti da chi insulta e limita il diritto democratico di parola; arrivano persino a litigare fra loro a mezzo stampa, pur di accaparrarsi qualche spazio sui giornali”.
Poi la stoccata alle opposizione ma anche ad alcuni pezzi della maggioranza di Roberto Lagalla. “Fratelli d’Italia – aggiungono i meloniani ha a cuore le emergenze di Palermo e dei palermitani e non presterà il fianco a chi fa campagna elettorale a scapito dei cittadini. Una cosa però deve essere chiara: dall’esito di questa vicenda i palermitani capiranno chi rispetta il programma elettorale e chi no, chi fa parte di questa maggioranza di centrodestra e chi invece prova a tenere il piede in due staffe. Assumendosene ogni conseguenza“.
L’attacco dai banchi del centrosinistra
Di tutt’altro avviso le opposizioni. “Occuparsi di questioni sociali e civili non esclude la possibilità di affrontare le numerose emergenze irrisolte che l’amministrazione Lagalla sta accumulando – spiega la consigliera comunale del Partito Democratico Mariangela Di Gangi -, piegando la città sotto il peso delle loro inefficienze. Sono però soddisfatta di constatare che anche parti significative della maggioranza condividono le nostre preoccupazioni riguardo alla cattiva attuale amministrazione. E non vediamo l’ora di discutere apertamente di queste problematiche, come abbiamo chiesto più e più volte. Tuttavia, ciò che impedisce un confronto sul testo non sono le mozioni, bensì dal sottrarsi di chi ha responsabilità dal dibattito in aula, come accade per l’emergenza rifiuti”.
L’affondo ad entrambi gli schieramenti
A mettere tutti d’accordo, si fa per dire, è il consigliere comunale di Forza Italia Gianluca Inzerillo. “Sono disgustato da questa politica pretestuosa, antidemocratica e ricattatoria attuata oggi in Consiglio comunale. È passato un anno per poter dibattere una mozione semplice, che ancora una volta provano ad appesantire, emendandola. Tengo a precisare che, se l’emendamento fosse stato presentato come mozione o ODG, sarei stato il primo a votarlo, ma non posso condividerlo come emendamento perché snatura il senso della mozione laica e trasversale, presentata dal comitato “Esistono i diritti” un anno fa. Mi dispiace, ma appare assai chiaro il giochetto attuato in particolare modo da due consiglieri rispettivamente maggioranza e minoranza, che risultano essere due facce della stessa medaglia“.
“Il consigliere di maggioranza Milazzo – sostiene Inzerillo – in maniera provocatoria attacca velatamente l’assessore Ferrandelli, accusandolo di non essere in linea con la maggioranza, giochetto condotto dal collega Milazzo neppure troppo abilmente, dal momento che l’unico a cascarci è il presidente del comitato D’Amico. La consigliera di minoranza Di Gangi, invece, da mesi fa terrorismo psicologico nei confronti delle associazioni, considerandole esclusivo contenitore elettorale, senza impegnarsi minimamente nel volerle tutelare davvero, prova ne è l’emendamento che seppur condivisibile, nulla a che vedere con la mozione“.