Presunte irregolarità da parte della ditta Zappalà e Torrisi ai danni dei propri dipendenti e non solo. L’azienda è una delle compagnie a cui la Regione Siciliana da anni ha affidato il trasporto pubblico su gomma locale, stipulando appositi contratti di affidamento provvisorio con un contributo pubblico relazionato alla percorrenza chilometrica. Quindi, come la Sais della famiglia Scelfo, La “Zappalà e Torrisi”, con sede ad Acireale, è ampiamente finanziata dalla Regione, da cui otterrebbe circa 82 mila euro oltre iva” e “adeguamento annuo all’indice Istat oltre i ricavi della vendita dei titoli di viaggio”. A questo si aggiunge “un contratto di affidamento provvisorio dei servizi di trasporto pubblico locale in autobus già in concessione comunale con finanziamento trasferimento dalla Regione al Comune di Acireale di circa 120mila euro oltre i ricami della titola di viaggio”.
Più che “bruscolini”, quelli che arrivano alle casse dell’azienda che viaggia con i suoi pullman principalmente nell’hinterland catanese.
A questo si aggiunge, inoltre, che “con specifiche determine dirigenziali, il comune di Acireale ha gestito il trasporto gratuito degli alunni della scuola dell’obblico e delle scuole medie superiori per l’anno scolastico 2016/2017 con un impegno di spesa (periodo ottobre/dicembre 2016) di 109.494,30 euro e (periodo gennaio/,maggio 2016) di 200mila euro”. Come la Sais ad oggi ancora non è roseo e certo il futuro di questa ditta per le sue tratte in Sicilia. Entro il 3 dicembre dovevano scadere gli affidamenti provvisori del trasporto pubblico regionale e locale normati da un “regolamento Comunitario”.
Secondo il Governo, in vista dell’importante scadenza fissata dal Legislatore comunitario, “non è possibile procedere con la proroga della durata delle concessioni già in essere”. La data dovrebbe fare da spartiacque nel sistema di aggiudicazione di contratti di servizio pubblico di trasporto per ferrovia o su strada, “così come previsto dal Regolamento 1370/2007”. Così, il Consiglio dei ministri con una delibera, a quanto pare, ha deciso di impugnare la legge regionale siciliana 13/2019.
Ma in merito alle beghe della Zappalà e Torrisi c’è un’interrogazione parlamentare a firma del movimento 5 stelle indirizzata all’assessore per le Infrastrutture e la Mobilità, Marco Falcone.
Anomalie e Tfr mancante
Il ‘perno’ cardine del documento riguarda presunte segnalazioni riguarda al fatto che l’azienda di trasporto su gomma non provvederebbe a emettere agli ex dipendenti il prospetto di liquidazione del Tfr nonostante sia obbligata “a riconoscere al personale dipendente il trattamento economico, contributivo, retributivo e giuridico previsto dalla vigente normativa degli autoferrotranviari…”
Il movimento 5 stelle vuole vederci chiaro sul trasporto gommato in Sicilia e in particolare sulle ipotetiche anomalie dell’azienda di proprietà dei Leonardi. Perché a quanto pare ad oggi chi detiene l’amministrazione finanziaria della ditta sono i figli della signora Zappalà, dopo che i Torrisi, sembrerebbero “fuori gioco”.
L’azienda, si legge nell’interrogazione, “non sembra aver mai ottemperato agli obblighi di emissione del tfr come si evince anche dalla sanzione e dalla diffida emesse dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Catania, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 124/2004 per aver effettuato delle registrazioni infedeli sul libro unico del lavoro…è stato accertato da alcune sentenze emesse su ricorsi di dipendenti dell’azienda come le medesime buste paga non tenessero conto neanche della c.d. onnicomprensività della retribuzione, ovvero contenere il riferimento al pagamento di tredicesima, quattordicesima nonché tutti gli emolumenti a carattere continuativo e fisso previsti dal Contratto Nazionale”.
Le parole della deputata del Movimento 5 stelle, Stefania Campo
“Vari lavoratori, tempo addietro, mi hanno contattata per chiedermi un sostegno in merito alle vertenze sorte con la ditta Zappalà e Torrisi. Sembra che non si provveda ad emettere agli ex dipendenti il prospetto di liquidazione del T.F.R., non si riconosca al personale dipendente il trattamento economico, contributivo, retributivo e giuridico previsto dalla vigente normativa, dai C.C.N.L. degli autoferrotranvieri e dai contratti di, cosiddetto, 2° livello, che siano state emesse, addirittura, una sanzione e una diffida dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Catania, per aver effettuato delle registrazioni infedeli sul libro unico del lavoro e altre sentenze a sfavore della ditta stessa sempre per ricorsi di altri dipendenti. Ma, a parte, le segnalazioni inerenti le attività lavorative dei dipendenti mi sono state segnalate anche presunte illegittimità nel settore della sicurezza, il mancato rispetto del punto 4 dell’art. 10 l.r. 19/2005 inerente la sussistenza dei fogli di servizio/viaggio, da consegnare al personale viaggiante e, inoltre, sembrerebbe, che l’azienda intenda gestire il programma d’esercizio tramite contratti di lavoro part-time anche se è obbligata per contratto ad avere un organico aziendale fisso – dal 2011 ad oggi infatti sono andati in pensione otto dipendenti e non si è proceduto a nessuna nuova assunzione – ed infine, nell’interrogazione presentata da me all’Ars, chiedo informazioni specifiche su di una presunta violazione del decreto assessoriale n. 2432 del 7/10/2013, che stabilisce le tariffe da applicare sulle autolinee extraurbane e suburbane: per la tipologia di servizi che l’azienda fornisce, oggetto dei contratti di competenza comunale, dovrebbero essere applicate le tariffe di cui alla tabella C – tariffe per servizi urbani – che nei comuni con oltre 30.000 mila abitanti è di € 1,20 e non € 1,80 come comunicato dall’ufficio comunale competente”.