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Trent’anni fa Italia ’90, Totò Schillaci: “Esperienza straordinaria. Ecco chi è il mio erede”

lunedì 8 Giugno 2020

Sono passati trent’anni da quando Totò Schillaci, da riserva, segnò il primo gol al Mondiale di Italia ’90 contro l’Austria e conquistò i tifosi dello Stivale, diventando capocannoniere della competizione. Tanto tempo, anche se a molti sembra ieri. Soprattutto per lui, il bomber del Cep arrivato in maglia azzurra dopo una stagione con la Juventus, in cui mise a segno 15 gol.

Oggi, però, conta l’attualità, il presente, la promozione del Palermo in serie C: “Da palermitano sono felice, è un traguardo importante. E’ bello che una piazza come Palermo sia tornata nel calcio professionistico, spero che la squadra possa tornare nei campionati che gli competono, nel calcio che conta“, dice Totò gol.

UNA RIFLESSIONE SUL CALCIO ITALIANO E L’EMERGENZA CORONAVIRUS

Una promozione arrivata nel calcio ‘ai tempi del coronavirus‘. Schillaci fa fna riflessione sulla difficile situazione che vive questo sport: “Immagino che anche per la federazione, prendere decisioni sia particolarmente difficoltoso, non dobbiamo dimenticare che abbiamo avuto un’epidemia – riflette Schillaci, che poi parla della seria A – Si cerca di iniziare il campionato senza sconvolgere tutto, consapevoli che c’è ancora il Covid in giro. La Lega e la Figc stanno cercando di riprendere la competizione cercando di non sconvolgere tutto. Mi auguro che si possa concludere la stagione ad agosto”.

ITALIA 90

Messa da parte l’attualità, si può tornare a parlare delle ‘Notti Magiche‘ di Italia ’90: “A distanza di trent’anni il ricordo del Mondiale è sempre presente, viverlo da protagonista è stata un’esperienza straordinaria. Ricordo l’atmosfera sotto casa di mio padre, con la gente che gridava il mio nome. Mi porterò quella sensazione addosso per tutta la vita”.

Un ricordo vivo che non sbiadisce, insomma. Forse qualche rimpianto per quella finale mancata, la sconfitta contro l’Argentina di Maradona, il gol di Caniggia e i rigori che spezzarono il sogno di una Nazione. Oggi il calcio è una passione ancora viva e Schillaci segue il campionato italiano, con qualche preferenza verso qualcuno in cui si rivede: “Non so se c’è un giocatore che ha le mie stesse caratteristiche, forse Immobile, anche se a distanza di trent’anni il modo di giocare è diverso, sono cambiati i ruoli e tante altre cose. E’ un calcio veloce, molto basato sulla tecnica”. Poi torna a parlare del bomber della Lazio: “Ciro punta l’uomo e dribbla. In questi ultimi anni ha dimostrato di essere un gran giocatore, speriamo possa confermarsi anche nelle competizioni internazionali con la maglia della nazionale“.

CONSIGLI AD UN GIOVANE DI BELLE SPERANZE

Infine, stuzzicato su un giovane di belle speranze che oggi veste la maglia rosanero, Samuele Tomasino, Schillaci mette le vesti del mentore e dispensa suggerimenti.

Spero di poter essere di esempio ai calciatori palermitani. Il mio consiglio è quello di non dimenticare che dal nulla si può diventare grandi giocatori, ma che non bisogna mai perdere la serietà e il rispetto verso gli altri, non bisogna abbattersi mai nei momenti di difficoltà e soprattutto non bisogna mai smettere di credere nei propri sogni”.

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