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Lotta all'evasione

Tributi, a Taormina stretta anche sui lavoratori morosi del Comune

sabato 11 Novembre 2023

A Taormina l’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca non molla la presa sull’evasione dei tributi. La “caccia” si intensifica e non si fanno sconti neanche ai dipendenti comunali dell’ente. Con apposita determina del segretario generale, Giuseppe Bartorilla, è scattato infatti un apposito provvedimento nei confronti di tre lavoratori di Palazzo dei Giurati destinatari della “scure” della compensazione dei debiti tributari verso l’ente, a valere in questo caso sul mese di ottobre 2023.

In sostanza, chi non ha pagato i tributi subisce la trattenuta di una parte dello stipendio sulla busta paga. Si tratta di una decisione voluta dal sindaco De Luca, che ha imposto l’obbligo di regolarità contributiva per i contribuenti e ha rimarcato che “bisogna dare il buon esempio a partire dal palazzo municipale”. “Come si può pensare di far capire ai cittadini che bisogna pagare i tributi se poi i primi a non essere in regola sono gli inquilini del Comune? E’ chiaro che una segnale andava dato e stiamo proseguendo in questa direzione”, ha detto De Luca.

La procedura richiama la deliberazione della Giunta comunale n. 197 del 19 giugno scorso inerente “Debiti tributari del personale in forza presso il Comune di Taormina, enti e società partecipate”. “I dipendenti comunali in questione – spiega il segretario generale, Bartorilla – risultano avere con il Comune di Taormina debiti tributari certi liquidi ed esigibili. Per questo si è pertanto, di poter applicare l’istituto civilistico della compensazione, entro i limiti del 1/5 dello stipendio di ogni dipendente interessato. Ciò avviene sulla base della documentazione in atti e del fascicolo personale dei dipendenti interessati, e sulla base di questi accertamenti sulle rispettive posizione si vanno ad applicare le seguenti trattenute sullo stipendio, che nel caso specifico hanno riguardato il mese di ottobre come già in altri casi anche le precedenti mensilità”.

Stando a quanto accertato dall’Amministrazione De Luca dopo il suo insediamento alla guida della città, avvenuto a giugno, è emerso che 15 dipendenti del Comune non avevano pagato 24 mila euro di acqua, altri 10 avevano una morosità di 20 mila euro di Tari e altri 5 impiegati sono stati chiamati a pagare 7 mila euro di Imu. A questi si aggiungono 4 lavoratori Asu riguardo i quali sono emerse 5 mila euro di Tari non pagata.  E anche nelle partecipate si è registrato lo stesso scenario con 22 lavoratori che non hanno pagato 42 mila euro di Tari e 2 morosi sulle bollette dell’acqua. Ma non è tutto, perché nelle verifiche richieste agli uffici da De Luca sono anche emerse per quanto concerne altri 21 dipendenti delle utenze intestate a parenti defunti o a un congiunto che non paga le bollette. E adesso si sta portando avanti la stretta su queste posizioni, andando a recuperare gli importi dovuti all’ente. Alcuni lavoratori del Comune si sono già messi in regola, altri tardano a regolarizzare la propria posizione. 

Al di là delle morosità da parte dei dipendenti del Comune, De Luca ha denunciato una situazione di mancati pagamenti complessivi dei tributi a Taormina pari a circa 50 milioni di euro, di cui oltre 20 milioni riguardanti l’Imu. Per questo sono scattate diverse migliaia di accertamenti e relativi avvisi, con le notifiche in corso anche in questi giorni. L’Imu che manca all’appello è pari a 4 milioni e 537 mila euro per l’anno 2018, 4 milioni e 647 mila euro per l’anno 2019, 3 milioni 936 mila euro per il 2020, poi 3 milioni 751 mila euro per il 2021 e 3 milioni 757 mila euro per l’anno 2022. In totale si arriva ad accertamenti per tentare il recupero di 20 milioni 630 mila euro.

“A Taormina – ha detto De Luca – i poveri e la gente normale pagano e fanno sacrifici per essere in regola, mentre c’è l’evasione per “sport” da parte di alcuni ricchi. L’80-85% dei taorminesi paga le bollette mentre c’è un 15% di grandi evasori nelle cui mani c’è in pratica la gran parte  dell’evasione dei tributi di questa città. Ma la festa è finita. Bisogna avere rispetto dei taorminesi, di tutti quelli che pagano regolarmente le bollette e non possono e non devono essere presi in giro, al pari del Comune, da chi ha evaso e vorrebbe continuare a farla franca”.

Per dare ulteriore incisività alle operazioni di individuazione delle utenze morose sul territorio comunale è stata predisposta la banca dati, che si traduce in un controllo incrociato di tutti i dati riguardanti le informazioni tributarie del contribuente. Attraverso gli studi di tax Gap si effettua un vero e proprio “check-up” delle singole posizioni. 

Altrettanto spinosa e di stretta attualità è la situazione delle bollette del servizio idrico, sulla quali De Luca ha disposto nei giorni scorsi il distacco dell’utenza ad una struttura ricettiva. “Abbiamo completato la relazione sul servizio idrico di Taormina e ci siamo mossi per disporre di una banca dati di tutti i contribuenti. Nel caso della struttura alla quale abbiamo staccato l’acqua eravamo di fronte ad una situazione sulla quale abbiamo già fatto le opportune azioni e stiamo già procedendo con i distacchi anche su altre utenze non in regola. Ci sono oltre 2 milioni di euro di crediti cancellati in questi anni, non si sa con quale logica e questi fatti li abbiamo segnalati a chi di dovere”, ha rimarcato il primo cittadino, che ha rilanciato il suo monito ai morosi ed in particolare agli operatori economici: “Procederò personalmente con la cesoia a tagliare l’acqua alle utenze non domestiche ed a ridurle ai minimi di legge alle utenze domestiche”. 

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