Slitta al 13 marzo il processo previsto per oggi a carico di Alessandro Baiata e Vincenzo Scaduto per truffa aggravata ai danni di 22 cittadini identificati parti offese; i due si troveranno dinanzi al giudice tra poco più di tre mesi.
La citazione diretta in giudizio era stata decisa dal pubblico ministero della procura di Trapani, Franco Belvisi secondo cui i reati sarebbero stati commessi tra il gennaio 2011 e il gennaio 2015.
Su Baita pende anche l’accusa di appropriazione indebita. Risalendo la china, i fatti portano a quando i due raggirarono ventidue comuni cittadini che pagarono un totale di 60mila euro per acquistare loculi e tumulare salme nel cimiterio di Erice ed ora sono pronte a costituirsi parte lesa chiedendo il risarcimento dei danni davanti al Giudice monocratico trapanese Franco Messina. La somma sarebbe stata dovuta versare alla Cimer, società incaricata della costruzione e gestione del nuovo cimitero comunale, di cui Baita è dipendente.
“Alla luce degli atti di indagine stiamo valutando se chiamare a processo la stessa Cimer srl per non aver vigilato correttamente sull’operato del proprio dipendente Baiata, pur avendone l’obbligo essendo stata incaricata dal Comune di Erice di gestire la costruzione dei nuovi loculi”.
Questo è quanto dichiarano gli avvocati Giuseppe De Luca e Vincenzo Maltese che assistono alcuni cittadini; lo stesso procedimento che depositerà l’associazione a difesa dei diritti dei cittadini Codici tramite gli avvocati Mario Campione e Filippo Spanò.
Sarebbe stato addirittura accertato che una intera cappella gentilizia, di 15 loculi, è stata venduta per circa 18 mila euro. La Cimer è risultata ignara di quanto accadeva, così come il Comune di Erice.
Ad ottobre scorso i Carabinieri ed il Corpo Forestale avevano sequestrato due aree del Cimitero comunale di Erice in seguito al ritrovamento di ossa, teschi e urne in un terreno adiacente al camposanto della Vetta dove attualmente sono in corso lavori per la realizzazione di un nuovo padiglione per le sepolture.