“Sono preoccupato come può esserlo un buon padre di famiglia, i nostri operatori turistici sono in ginocchio. Non ci sono contatti a Lampedusa tra il percorso dei migranti e la realtà dei turisti“. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, intervenendo nel pomeriggio a ‘Tagadà’ su La7 a proposito dell’emergenza migranti a Lampedusa, che rischia di far crollare i flussi turistici nell’isola delle Pelagie, in queste ore protagonista di continui sbarchi di migranti.
“Preoccupa il messaggio che passa – ha aggiunto Musumeci – che crea una condizione di paura e diffidenza sia nei confronti degli operatori che degli stessi turisti e arrivano le disdette. Tutto questo non può non preoccupare una regione come la Sicilia che ha il 44% di tasso di povertà, dove si potrebbe vivere di turismo 10 mesi l’anno e invece corriamo il rischio di vanificare ogni speranza anche quest’anno, oltre all’anno scorso quando è scoppiato il Covid“.
“I Servizi hanno preventivato in 75mila le persone pronte a partire dal Nord Africa verso le coste siciliane. Ma chi può non preoccuparsi di fronte a una previsione del genere? Domani faremo pressione sul governo nazionale, ognuno di noi sta facendo il possibile per evitare quella che qualcuno definisce anche un’apocalisse”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, intervenendo nel pomeriggio a Tagadà su La7 sui migranti.
“Il blocco navale è una misura estrema, che può avere una funzione di deterrenza per uno, due, tre giorni al massimo, ma non può reggere nel lungo periodo. E’ una misura alla quale si potrebbe non ricorrere, e a mio avviso si dovrebbe non ricorrere, se si impedisse già alla partenza il commercio di migranti. Occorre un accordo bilaterale tra l’Unione europea, da una parte, la Libia e la Tunisia, dall’altra, anche in cambio di denaro, per carità, mi rendo conto, ma è lì che bisogna bloccare le partenze”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, intervenendo nel pomeriggio a Tagadà su La7 a proposito dei recenti sbarchi di migranti a Lampedusa. “Si continua ancora a far fare commercio ai trafficanti – ha aggiunto – è una logica finanziaria, contabile e cinica dell’Europa”.