I sindacati Snals Confsal e Cisl Palermo-Trapani hanno scritto una lettera al Commissario Straordinario dell’A.O.U.P. “Paolo Giaccone” di Palermo, all’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza e al Prefetto di Palermo Forlani sulla “grave situazione di rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini” nel reparto di Ostetricia.
LA NOTA
«Con nota prot. 73/GMF/GMI/2020 del 17/11/2020, le scriventi organizzazioni sindacali – dicono il Coordinatore provinciale, Giovanni Madonia Ferraro e il Segretario Generale Università Palermo Trapani G. Maurizio Ippolito – avevano denunciato la grave situazione di rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori del Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo.
A distanza di quasi due mesi dalla nostra denuncia, preceduta da molte altre nel tempo, il nostro appello urgente è rimasto inascoltato. La situazione è anche peggiorata arrivando a coinvolgere la sicurezza dei cittadini e di una delle parti più preziose e fragili di essi, i nascituri. L’Ostetricia e il punto nascite sono cardini fondamentali di qualsiasi Azienda Ospedaliera, oseremmo dire della Città stessa, ne deriva che i servizi prestati devono essere di qualità. Per far si che questo sia possibile è necessario che vi sia una struttura fornita dei giusti presidi e di un’adeguata qualità e quantità di professionisti che vi lavorano.
Il personale ostetrico in servizio, così come tutto il personale sanitario del Dipartimento, è costretto nei fatti a turni e reperibilità massacranti. Siamo costretti a ribadire evidenze lapalissiane: è urgente un reclutamento principalmente di personale ostetrico, come di personale sanitario in genere, per il Dipartimento Materno Infantile.
Il personale ostetrico è stato il primo a denunciare le carenze strutturali legate ai percorsi separati per fronteggiare l’infezione da Covid-19 ed è stato il primo ad avere personale contagiato. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, da subito hanno risposto con note e sopralluoghi, coinvolgendo le altre figure legate alla sicurezza per previsione di legge. A tal proposito è doveroso ringraziare il collega RLS Giacomo Greco Polìto che, si è immediatamente attivato appena è stato informato. Ancora oggi però senza alcun riscontro.
In data 14 gennaio, il personale ostetrico ha di nuovo scritto una lettera esprimendo tutto il proprio disagio e la grave preoccupazione con un missiva ai vertici di dipartimento e aziendali di riferimento. Nessuno ha risposto. È inaccettabile e pericoloso che solamente due ostetriche debbano occuparsi di sala operatoria, di sala travaglio e di pronto soccorso ostetrico. Pronto soccorso tra l’altro ubicato al piano terra e distante dagli altri reparti. Ricordiamo inoltre che in questo periodo, con la chiusura del pronto soccorso del presidio ospedaliero Cervello, il carico di lavoro al pronto soccorso ostetrico del Policlinico è aumentato vertiginosamente.
Il pronto soccorso ostetrico è da ritenersi zona grigia per cui il personale deve munirsi di tutti i DPI anti covid per cui è costretto a continui cicli di “vestizione/svestizione”. Deve essere previsto personale dedicato. E’ inammissibile che il personale debba sobbarcarsi di turni e reperibilità insostenibili. Le colleghe ostetriche vogliono e chiedono di poter effettuare il proprio lavoro, garantendo alle signore gravide la necessaria alta qualità assistenziale, facendolo in tutta sicurezza. E’ necessario prevedere un pronto soccorso ostetrico di elevato livello con triage dedicato per evitare, tra l’altro, pericolosi contagi.
Il lavoro svolto dal personale ostetrico è di estrema importanza come quello dei medici, degli infermieri e degli OSS. Le ostetriche e noi stessi ci chiediamo come mai per tutte le altre figure sono stati effettuati bandi urgenti di assunzione mentre non è stato previsto nessuno per il personale ostetrico? Dando la nostra sentita solidarietà a questi lavoratori, chiediamo con forza e decisione che la Direzione Aziendale si impegni urgentemente ad assumere personale dedicato all’ostetricia e che metta in atto tutte le modifiche strutturali necessarie a prevenire i contagi da COVID 19 nell’Unità Operativa di ostetricia.
Segnaliamo inoltre che sono stati eseguiti dei lavori per dotare il Dipartimento Materno Infantile di una zona “grigia”, sebbene ridotta ad una sola stanza. Lo stato dell’arte è che ad oggi, a lavori conclusi, la stanza non è ancora attiva. La zona grigia utilizzata è di fatto il corridoio che porta in sala operatoria, un passaggio che utilizzano in molti, meglio, in troppi. Al contrario di quanto a conoscenza della Direzione Strategica, comunichiamo inoltre che l’ascensore funzionante è rimasto tuttora l’unico per tutti e tutto, sia per zona sporca che pulita».