
“Rosario Livatino è stato un magistrato integerrimo e coraggioso che ha dedicato la sua vita alla ricerca della giustizia, all’affermazione della legalità e dello Stato di diritto contro la mafia, contro ogni forma di violenza e di prevaricazione. Era un uomo mite che ha vissuto nel quotidiano l’insegnamento evangelico, facendo coincidere i principi della sua fede con la pratica della sua professione”. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in occasione dell’anniversario dell’uccisione, per mano mafiosa, del giudice di Canicattì il 21 settembre del 1990.
“Rosario Livatino merita di essere onorato e ricordato, a trentatré anni dal suo assassinio, anche perché rappresenta, con il suo estremo sacrificio, il simbolo della migliore gioventù di Sicilia. Quella che soprattutto oggi non è disposta a scendere a compromessi con i poteri criminali e sceglie, al contrario, di consacrare la propria vita agli ideali di Giustizia e al perseguimento del bene comune“. Così il ministro per la Protezione civile le Politiche del mare Nello Musumeci
“Nel giorno del 33esimo anniversario dalla barbara e vile uccisione del Giudice Rosario Livatino per mano della mafia, desidero ricordare un grande servitore dello Stato e un uomo di profonda fede che ha dedicato la sua intera vita nel combattere la criminalità organizzata e il malaffare“. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sottolineando che “il suo coraggio e le sue azioni sono d’esempio per noi, per proseguire nel cammino intrapreso da eroi come lui, verso la legalità e la ricerca di giustizia. L’Italia non dimentica il suo sacrificio”.
“Rosario Livatino viene spesso ricordato come il ‘giudice ragazzino’ ma più passa il tempo dal suo barbaro assassinio, più appare come un gigante di coraggio, legalità e fede. Un vero punto di riferimento per tutti coloro che sono a servizio dello Stato e del bene comune“. Così su Facebook il Presidente della Commissione Difesa della Camera, Nino Minardo, ricordando la figura del magistrato,

proclamato beato dalla Chiesa cattolica, ucciso 33 anni fa dai killer della mafia agrigentina.
“Oggi ricordiamo il sacrificio di Rosario Livatino, il ‘giudice ragazzino’ , per via della sua giovane età. Aveva infatti solo 38 anni Rosario Livatino quando il 21 settembre 1990 venne ucciso dagli ‘stiddari’ agrigentini. Era in magistratura dal ’78 e si occupò non solo di criminalità mafiosa, ma anche di corruzione e tangenti. Erano anni infuocati quelli e Rosario Livatino, nonostante le indagini delicatissime di cui si occupava, andava da solo, sulla sua Ford Fiesta, senza scorta o tutela, ogni giorno al tribunale di Agrigento. Lo uccisero lungo la strada statale 640. Il giudice ragazzino è un esempio di dedizione e di sacrificio fino alle estreme conseguenze a cui tutti noi dobbiamo mirare per contrastare la prepotenza mafiosa“. Lo dichiara Anthony Barbagallo, deputato e segretario regionale del Pd Sicilia.




