Si tratta di una “operazione intelligente” così definì Vittorio Sgarbi, il simpatico raccoglitore, contenente 25 cartoline con le riproduzioni fotografiche delle principali opere d’arte trafugate nel nostro territorio.
Dalla metà degli anni novanta ad oggi ne sono stati stampati oltre un milione, che in maniera capillare sono stati distribuiti, sia in Italia che all’Estero, nei musei, centri d’arte, università, antiquari, biblioteche e nei centri di aggregazione come ristoranti, cinema e teatri. Ottenendo ritrovamenti importanti, come ad esempio a Palermo la tela della Madonna del Lume, a Lucca il fonte battesimale trafugato dalla chiesa di Santa Maria La Nova a Palermo ed anche oltreoceano dove è stata ritrovata una tela presa durante il terremoto di Santa Ninfa e portata in Australia.
La notizia di questi ultimi giorni, racconta di un prezioso dipinto del pittore austriaco Gustav Klimt (1862/1918) dal titolo “Ritratto di Signora” (1916/17) ritrovato “casualmente” a Piacenza, dentro una botola durante una pulizia straordinaria del giardino della stessa Galleria d’arte moderna Ricci Oddi, dove fu trafugato nel febbraio del 1997.
Adesso la parola agli esperti che dovranno verificare l’autenticità del quadro, anche se il direttore si è sbilanciato riconoscendo dei filamenti di rame e della ceralacca che venivano utilizzati per catalogare le opere della collezione.
Certamente le nubi che celano questo misterioso trafugamento non si diradano con il suo ritrovamento, anzi si infittiscono. Come sono riusciti a trasferire l’opera nella botola del ritrovamento? Il quadro, diventando scottante la vendita per la sua grande notorietà è stato nascosto successivamente a tentativi di “migrazione”? O un ladro pentito, sapendo dei lavori straordinari, ha fatto in modo di restituirlo al museo?
Tutti quesiti che daranno da lavorare agli organi competenti, ma questa è un’altra storia, per chi come me ha scelto la devozione alla bellezza, interessa solo che un grande capolavoro sia ritornato alla collettività, e trovi la sua dimensione nella sua giusta collocazione del Museo voluto fortemente dal suo fondatore, il mecenate avvocato Giuseppe Ricci Oddi.
Ancora una riflessione, su un’altra citazione che Sgarbi scrisse sul cofanetto Wanted: Insomma, non bisogna desistere, per la Natività di Caravaggio non è detta l’ultima parola. E se in una prossima edizione del Wanted non la troveremo più, perché tornata a occupare il suo posto nell’Oratorio di S. Lorenzo, vorrà dire che un certo compito è stato assolto.