Il romanzo di Davide Camarrone appartiene ad un tempo che è fuori dal tempo, dicendo di un naufragio e dell’incontro su un’isola al centro del Mediterraneo tra diversi personaggi letterari. Una Tempesta che conduce a Bintarriah, Pantelleria, l’isola dei venti: teatro di un rivolgimento straordinario.
“Tempesta”, pubblicato dalla casa editrice Corrimano, attraversa l’ultima opera teatrale shakespeariana, trascinando con sé lingua ed emozioni e non trattenendo pressoché nulla del testo originario. In “Tempesta”, la lingua del tempo di Shakespeare incontra altre letterature ed altri autori, contemporanei.
La storia prova a dire di tante drammatiche navigazioni; della sfida alla morte e del compiacimento nel lanciarla; di un naufragio e di incontri e ricerche che ad esso succedono, della disperazione, del pentimento e di un tragico riconoscimento.
“Dalle sorgenti dei suoi occhi strariparono lacrime e il limo dilagava sulla terra come l’ombra s’allarga al tramonto, le lacrime mischiandosi alle polveri che sfarinavano dal banco di lava e fertilizzavano le terre nerissime dell’Isola, coperte di uve di zibibbo e limoni piegati dallo scirocco fra corone di pietra e rosmarino“.
Davide Camarrone, giornalista Rai, ha fondato e dirige il Festival delle Letterature migranti. Ha pubblicato Lampaduza, L’ultima indagine del Commissario, Questo è un uomo, I maestri di Gibellina e Lorenza e il Commissario (Sellerio), I Diavoli di Melusa e Sbirra (Rizzoli), Sherlock Holmes e il mistero del Prince college (Leima).