Il rettore dell’ateneo messinese, Salvatore Cuzzocrea, avrebbe ottenuto oltre due milioni di euro di rimborsi a suo favore tra il 2019 e il 2023. La denuncia è stata fatta da Paolo Todaro, componente del Senato accademico e segretario della Gilda università, che – come hanno scritto alcuni giornali – ha presentato esposti alla procura di Messina, alla guardia di finanza, alla corte dei conti e all’associazione nazionale anticorruzione per denunciare l’entità dei rimborsi del professore di farmacologia che è anche presidente della conferenza dei rettori universitari italiani chiedendo di verificare la legittimità delle spese. Tra le somme finite all’attenzione dell’esposto anche quelle destinate ad una società, la cui proprietà è divisa tra lo stesso rettore e la moglie e della quale è amministratrice la madre di Cuzzocrea.
Todaro ha anche scritto al collegio dei revisori dei conti dell’ateneo, al direttore generale e ai ministri dell’Economia e dell’Università. Cuzzocrea, il cui rettorato terminerà il prossimo aprile ha detto: “Ho agito rispettandole regole e le verifiche semplicemente la mole dei rimborsi è proporzionata alla enorme attività di ricerca, che riguarda uno staff di 20 persone ed è attestata peraltro da una delle più prestigiose università del mondo, come Stanford, in California. Tra l’altro si tratta di numerosi lavori dove sono stati coinvolti molti ricercatori, docenti e assegnisti. Si tratta di attività rendicontate e rimborsate non con fondi dell’ateneo ma con fondi privati”