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A vincere è stata la partecipazione, la voglia di dare il proprio contributo e scoprire che i talenti nella nostra terra ci sono, basta solo nutrirli, coltivarli, sostenerli.
E’ stata un successo la Notte delle ricercatrici del Mediterraneo, che si è svolta contemporaneamente in Italia, Spagna, Grecia, Cipro, Egitto e Turchia e che ha visto protagonista anche l’Università di Messina.
Il progetto del “Mediterranean Researchers’ Night”, rivolto ai giovani e al grande pubblico ha l’obiettivo di mostrare la scienza del bacino del Mediterraneo valorizzando, inoltre, il ruolo delle donne nella ricerca scientifica.
L’edizione 2022 del progetto, definito in breve “MEDNIGHT” è partita all’inizio di aprile sull’isola greca di Lesvos ed è culminata il 30 settembre con attività parallele dei vari partners nelle città di Messina, Valencia, Alicante, Orihuela, Torrevieja, Lesvos, Nicosia, Istanbul e Il Cairo.
Studenti di ogni età, ed anche bambini, hanno trascorso ore tra scienza ed esperimenti, quiz, giochi, ma anche dibattiti e iniziative di tipo culturale. Ogni stand è stata una scoperta, approfondita anche grazie ai chiarimenti di specializzandi, ricercatori, docenti. Dalle 16 a mezzanotte il Rettorato è stato affollato da centinaia di persone.
Durante l’evento i ricercatori e le ricercatrici dell’Ateneo hanno presentato le loro attività legate al Mediterraneo, attraverso esperimenti, mostre, giochi, tavole rotonde, dibattiti e laboratori itineranti in Aula Magna, in Aula Cannizzaro, presso la Sala dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti e l’Aula Ex Chimica.
Attraverso un totale di 65 attività sono stati affrontati i temi del clima, delle energie sostenibili, dell’alimentazione, dell’ecologia, della giustizia, della salute, dell’inquinamento e della protezione dell’ambiente marino.
I lavori sono stati inaugurati dal Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella e dal Prorettore alla Ricerca e all’Innovazione, prof.ssa Giovanna Valenti, mentre il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea si è collegato in streaming; l’iniziativa messinese, di cui è Responsabile scientifico la prof.ssa Marina Trimarchi,è stata arricchita dal collegamento (in remoto) del Ministro delle infrastrutture e Mobilità sostenibili, dott. Enrico Giovannini. Ospite d’onore è stata, invece, la dott.ssa Claudia Adamo, Responsabile Rai Meteo, la quale – in Aula Magna – ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “Cambiamenti climatici tra Scienza e Comunicazione”.
“Per UniMe – ha commentato la prof.ssa Valenti – è un motivo d’orgoglio partecipare a ‘MEDNIGHT’ in qualità di unico partner italiano aderente. Indubbiamente è una iniziativa molto importante e, soprattutto, in linea con gli obiettivi della nostra Università generalista che si propone in qualità di Ateneo di servizio per il territorio e per la sua crescita culturale, scientifica, sociale ed economica”.
“L’iniziativa è bellissima – ha aggiunto la prof.ssa Trimarchi – perché spinge i ricercatori ad andare sempre più avanti cercando di abbattere lo stereotipo del ricercatore per condividere la Scienza in maniera semplice e divertente con i cittadini di ogni età. Ritengo che in questo momento storico la condivisione della Scienza e la comunicazione scientifica siano le cose più utili che noi ricercatori possiamo fare. In particolare, aderendo a questo progetto, noi vogliamo mettere un focus sul Mediterraneo che da un lato è pieno di differenze, ma dall’altro ha un unico filo conduttore. Vogliamo, inoltre, valorizzare la figura della donna nella scienza e per questo motivo abbiamo chiamato questa serata ‘La Notte Mediterranea delle Ricercatrici’. ‘MEDNIGHT’ è un progetto a cadenza biennale, per cui anche l’anno prossimo riproporremo questo evento ed una serie di iniziative, in strada e nelle scuole, per coinvolgere sempre più le persone e sensibilizzarle ai problemi del Mediterraneo e al modo in cui la scienza li può risolvere”.
Contestualmente al progetto, è già possibile avanzare le candidature al “Mediterranean Science Team 2023”. Il team verrà svelato in febbraio, durante un gala ad Istanbul, in coincidenza con la “Giornata Internazionale delle Donne nella Scienza”.