“Siamo ancora una volta a Bologna e Palermo insieme a fare memoria di una terribile tragedia che ha provocato sgomento e dolore in tutto il Paese e che è stata seguita da un intreccio di azioni giudiziarie e segreti di stato che hanno impedito verità e giustizia. Ancora oggi, a distanza di 41 anni dalla strage, rimangono intollerabili zone d’ombra sulle quali occorre fare luce. Quel 27 giugno segue e precede a Palermo e a Bologna giornate e tragedie coperte da silenzi e verità incomplete“. Così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel suo intervento alla commemorazione per il 41esimo anniversario della strage di Ustica, nella Sala del Consiglio comunale di Palazzo d’Accursio, a Bologna.
“A Palermo quel terribile 1980 si è aperto il 6 gennaio con la uccisione del Presidente della Regione Piersanti Mattarella; il 2 agosto a Bologna la catena di dolore e di palude continua con la terribile strage della stazione centrale e prosegue a Palermo il 6 agosto con l’uccisione del Procuratore della Repubblica Gaetano Costa.
Sento di confermare gratitudine e ammirazione ai familiari delle vittime della strage Itavia ad Ustica, gratitudine e ammirazione per aver trasformato un grande dolore in un grande impegno di civiltà, testimoniando quel bisogno di verità e giustizia che unisce l’intero nostro Paese, che unisce ogni giorno ed anche oggi le città e le amministrazioni comunali di Bologna e di Palermo”.
“Il dolore dei familiari delle vittime della strage ci ricorda drammaticamente gli egoismi degli stati che impediscono l’accertamento di una verità completa. In tal senso il premier Mario Draghi utilizzi una parte della sua autorevolezza e credibilità internazionale per ottenere da stati alleati, membri dell’Unione europea e in particolare dalla Francia, quella collaborazione che continua a mancare. Le sofferenze dei familiari dell’eccidio e la loro richiesta di verità e giustizia si legano a quelle dei migranti che, inghiottiti dal mare proprio come accaduto alle vittime della strage, muoiono tra l’indifferenza degli stati europei. Ancora una volta i governi si girano dall’altra parte a Ustica come nel Mediterraneo. Questa lotta per la verità e per la giustizia è una battaglia che ci permette di scoprire il valore dei nostri diritti”.