Nel clima di grande condivisione che sta caratterizzando i giorni della vigilia prima del voto finale sulla Finanziaria regionale, affiora un totale di risorse economiche denso di condivisione tra le forze politiche della coalizione.
Ci sono le norme rappresentative delle esigenze territoriali manifestate dai singoli deputati, norme di spesa più generaliste – come l’anti-racket, la lotta alla violenza sulle donne e il contrasto all’uso di crack – e poi i cosiddetti ordinamentali che toccano materie specifiche – dall’ambiente alla sanità – e sui quali si giocherà una partita altrettanto fondamentale.
Ad assemblarle nel maxi emendamento alla finanziaria – che secondo la road map dovrebbe arriverà a sala d’Ercole l’8 gennaio – ci sta pensando il governo Schifani.
Ogni gruppo parlamentare ha consegnato i propri emendamenti alla vigilia di Capodanno, come da accordi: per la minoranza il budget si aggira tra 8 e 9 milioni di euro, circa 300 mila euro per ogni deputato regionale, mentre per la maggioranza la cifra dovrebbe ammontare a più del doppio, intorno ai 20 milioni di euro. Dell’impostazione generale del maxi emendamento i maggiorenti del centrodestra ne hanno discusso la scorsa settimana in una riunione informale a Catania, dopo i funerali di Santo Castiglione.
L’obiettivo è di trovare una sintesi entro la fine di questa settimana per arrivare in aula con un testo blindato e condiviso, un lavoro complesso: da un lato l’assessorato all’Economia e i suoi uffici devono contenere le istanze dentro il perimetro delle finanze disponibili incrociandole con le tabelle, dall’altro occorre trovare l’equilibrio per evitare sbavature, soprattutto sulle norme ordinamentali. Un punto, quest’ultimo, su cui le opposizioni tengono dritte le antenne, affidandosi al buon senso del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, la cui mediazione ha permesso di uscire dalle sabbie mobili del pre-esame e di procedere in aula senza sussulti all’approvazione del 90% degli articoli contenuti del disegno di legge di stabilità.
Da verificare, inoltre, l’atteggiamento che avrà il governo sulla norma (art.2) della finanziaria, ancora da approvare, che riguarda le riserve per i Comuni, un articolo delicato su cui non sono mancati i contrasti.
Già nelle prossime per e sin da domani ne sapremo di più.