“Viviamo una condizione di grande disagio. In Sicilia abbiamo quindicimila chilometri di strade provinciali abbandonate per una legge criminale voluta dal precedente Governo regionale che ha decapitato le province. Da tempo chiediamo a Roma di nominare un commissario, l’aveva promesso l’allora ministro Toninelli. Sono passati 20 mesi e ancora le strade provinciali sono vergognosamente in abbandono“.
Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, parlando a margine della sua visita – assieme all’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone – al cantiere sull’autostrada Siracusa-Gela, nei pressi di Rosolini, Noto e Ispica.
“La gente – ha aggiunto – deve sapere che la Regione non ha alcuna competenza sulla manutenzione delle strade provinciali, è tutto di competenza delle Province quando c’erano. Chiediamo la nomina di un commissario con poteri speciali e 1,5 miliardi di euro a disposizione in 5 anni per riqualificare la viabilità provinciale, parliamo di quindicimila km di strade“.
“Non parliamo delle strade statali – prosegue Musumeci -. L’Anas che viene difesa dal viceministro e dal ministro ormai è scoppiata, non ce la fa più, non regge più. E’ soltanto una sigla. Basta guardare il Ponte Himera: sono passati 5 anni e ancora si costringe la gente a coniugare i verbi al futuro. Siamo stanchi, non ce la facciamo più a essere trattati da questo Governo come fossimo una colonia. Se a Genova un ponte di grandi dimensioni viene fatto in un anno, in Sicilia non si riesce a tirare su un pilone in 5 anni. E’ la vergognosa realtà in cui viene tenuta la viabilità in Sicilia“.
“Il Cas è stato rivitalizzato, ha un Cda, un direttore, e nonostante carenze di tecnici e di risorse umane, realizza queste strutture di grande interesse“, ha aggiunto Musumeci.
“Sono felice, sono contento, ringrazio il Cas per quello che ha fatto. L’assessore Falcone sta sempre sulla preda, a lui faccio un pressing quotidiano. E’ bello quando la strada e’ nuova…tutto il resto della Sicilia e’ in vergognoso abbandono, i siciliani sono stanchi di non avere strade sicure“, ha concluso.