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PALERMO – Ad un occhio superficiale e ignaro del filone “popular art” le opere di Keith Haring possono sembrare un continuum ripetitivo di immagini stilizzate che, in maniera più o meno modulare, si ripetono senza un significato preciso. Approfondendo il percorso creativo di Haring si scopre che ovviamente non è così.
A 60 anni dalla sua nascita Palermo, nell’anno in cui è Capitale Italiana della Cultura, gli rende omaggio con la mostra “Party of life“, a cura di Diana Di Nuzzo, ospitata all’interno di una cornice d’eccezione, Villa Zito, composta da opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private.
Per la prima volta in Sicilia l’esposizione, con più di 50 pezzi e una video installazione originale, mira a diffondere la conoscenza sulla vita e l’opera del genio della street-culture newyorkese, invitando ad una riflessione collettiva ispirata al suo messaggio sociale.
L’opera di Haring riassume infatti la storia degli anni Ottanta, scintillanti e drammatici a un tempo, la proliferazione della “graffiti art“, l’immaginario gioioso della Pop, ma anche l’ombra dell’Aids.
In soli 30 anni di vita ha realizzato un vasto corpus di immagini ed è pionieristicamente riuscito ad inserire il mondo della Street Art, con la sua forza espressiva, nel circuito dell’Arte Contemporanea, all’interno di gallerie e musei.
All’inizio ad attrarre l’attenzione del grande pubblico furono i disegni con il gessetto realizzati sui cartelloni pubblicitari della metropolitana di New York, caratterizzati dall’accessibilità del suo alfabeto visivo e dal messaggio positivo di amore universale: questi i fattori che hanno realizzato nel tempo la diffusione della sua fama, sul lungo periodo.
L’esposizione intende commemorare il valore profondamente innovativo dell’opera dell’artista; mediante il suo linguaggio inedito, prettamente iconico, Haring ha comunicato la propria visione della realtà al mondo, viaggiando, mettendo la creatività al servizio del sociale, realizzando lavori di enorme impatto e di risonanza internazionale.
Ad arricchire il progetto si aggiunge la collaborazione con le associazioni non profit 4Children e NPS Italia onlus, nel rispetto dell’impegno di Haring per il mondo dell’infanzia e della malattia, e l’attenzione verso tutte le tematiche sociali, incarnate oggi dalla Fondazione istituita a suo nome.
L’esposizione, che presenta una trentina delle opere appartenenti a Lucio Amelio, prevede anche una serie di attività collaterali come workshop e laboratori che, fino al 16 settembre data di chiusura della mostra, offriranno l’opportunità di approfondire il lavoro dell’artista.
Il progetto nasce dall’impegno di Contemporary Concept, un’organizzazione per mostre ed eventi legati all’arte contemporanea, insieme a Fondazione Sicilia e Polo Museale Palazzo Riso, organizzato in partnership con Arteventi&Communication.