Il Tribunale per i minorenni di Catania ha condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione uno dei sette egiziani accusati di violenza sessuale di gruppo commessa, il 30 gennaio scorso nei bagni pubblici della Villa Bellini, nei confronti di una tredicenne davanti al suo ragazzo diciassettenne.
L’accusa, con la procuratrice per i minorenni Carla Santocono e il sostituto Orazio Longo, aveva chiesto la condanna a dieci anni. Il legale dell’imputato, l’avvocato Gian Marco Gulizia, ha annunciato ricorso contro la sentenza, che sarà presentato dopo il deposito delle motivazioni previsto entro i prossimi 90 giorni. Un altro minorenne è imputato per la violenza sessuale di gruppo, ma col rito abbreviato, che non è stato ancora trattato. Altri cinque egiziani maggiorenni sono a processo e uno di loro è stato condannato a 12 anni e 8 mesi di reclusione, col rito abbreviato e sentenza emessa dal gup Giuseppina Montuori. Gli altri quattro sono a processo, col rito ordinario, davanti alla seconda sezione del Tribunale penale di Catania.
Tutti i procedimenti sono celebrati a porte chiuse. Determinanti nelle due inchieste, che si sono avvalse delle indagini dei carabinieri del comando provinciale di Catania, sono state le dichiarazioni della 13enne e del suo fidanzato che hanno denunciato la violenza e poi riconosciuto gli aggressori. Le loro testimonianze sono state acquisite durante un incidente probatorio che si è svolto davanti ai due gip, distrettuale e per i minorenni, che è stato acquisito agli atti dei due procedimenti.