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Indagini in corso

Violenza di gruppo su 13enne a Catania: 7 fermi

sabato 3 Febbraio 2024

Una tredicenne è stata violentata nei giardini comunali della Villa Bellini di Catania da sette persone. Secondo quanto si è appreso le Procure distrettuale e dei minorenni hanno già disposto e fatto eseguire dai Carabinieri il fermo di sette sospettati.

Sarebbero tutti egiziani e tre di loro non sarebbero maggiorenni, compreso l’irreperibile. La ragazzina sarebbe stata violentata da due degli indagati sotto gli sguardi degli altri cinque. La tredicenne era con il fidanzato che è stato minacciato, bloccato e tenuto lontano. Gli abusi sarebbero avvenuti nei bagni pubblici della Villa Bellini.

Le due Procure, distrettuali e per i minorenni, di Catania contestano agli indagati la violenza di gruppo aggravata nei confronti di una ragazzina che ha meno di 14 anni. Gli abusi sarebbero stati commessi la sera dello scorso 30 gennaio, nei bagni del Giardino comunale della Villa Bellini dove il ‘branco‘ avrebbe minacciato i due fidanzatini, lei 13enne e lui 17enne, abusando della vittima.

A fare avviare le indagini dei Carabinieri sono stati i due fidanzatini che hanno denunciato la violenza. Alla loro identificazione si è giunti grazie alla testimonianza della vittima e del fidanzato e agli accertamenti svolti. La notizia della violenza sessuale arriva nei giorni in cui a Catania si festeggia la Patrona della città, Sant’Agata, che il proconsole Quinziano fece martirizzare, facendole strappare anche il seno con delle tenaglie, perché si rifiutò di sposarlo.

E’ stata soccorsa da alcuni passanti la 13enne vittima. La ragazza si è accasciata a terra per la violenza subita, piangendo per il dolore e lo choc, con accanto il suo fidanzato anche lui in lacrime. Ad accorgersi di loro e a prestare i primi aiuti sono stati dei passanti della trafficatissima e centralissima via Etnea, in questi giorni affollata anche di devoti di Sant’Agata, Patrona di Catania.

Sono stati dei passanti a chiamare i Carabinieri che sono intervenuti per avviare le indagini. I militari dell’Arma hanno raccolto la testimonianza dalla ragazzina e hanno avviato gli accertamenti. Sull’accaduto sono state aperte due inchieste e sono stati emessi i fermi dalla Procura distrettuale, con il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Anna Trinchillo, e da quella per i minorenni, diretta dalla procuratrice Carla Santocono.

Ha rimesso il mandato uno dei legali delle sette persone fermate per la violenza sessuale di gruppo a una 13enne nella Villa Bellini di Catania. L’avvocato Giovanni Avila ha ritenuto di non accettare l’incarico, che gli era stato affidato d’ufficio, di difendere un minorenne che è tra i fermati. Il penalista ha già notificato la sua decisione ritenendo di “non poterla accettare, non sussistendo i profili per assumere l’incarico“.

Uno degli indagati nell’inchiesta avrebbe collaborato e fornito riscontri a Carabinieri e alle due Procure, distrettuale e per i minorenni, che indagano. E’ un egiziano che avrebbe dato indicazioni per identificare gli altri suoi connazionali che sono stati poi fermati. La vittima, secondo quanto si è appreso, avrebbe riconosciuto uno degli aggressori.

Le Procure distrettuale e per i minorenni di Catania hanno disposto accertamenti tecnici sui cellulari sequestrati agli indagati. Si cercano contatti ed eventuali video nei loro smartphone e per accertare a quale ‘cella telefonica‘ erano agganciati quando è avvenuta l’aggressione, alle 19.30 circa dello scorso 30 gennaio.

Agli atti delle due inchieste confluiranno anche le immagini registrate dai sistemi di sorveglianza presenti nel giardino comunale e nella zona esterna, anche di privati. Carabinieri del nucleo Investigativo e della Sezione investigazioni scientifiche hanno raccolto anche diverse tracce biologiche per essere poi comparate con il Dna degli indagati.

E’ stato fermato dai Carabinieri di Catania il settimo indagato. E’ uno dei tre minorenni indagati trovato nella comunità dove alloggiava mentre recuperava degli effetti personali. Secondo gli investigatori stava per fuggire nel tentativo di far perdere le proprie tracce. Nell’esecuzione dei fermi i Carabinieri hanno condotto tre maggiorenni in carcere e uno agli arresti domiciliari e i tre minorenni in un centro di precautelare di Prima accoglienza. I sette indagati, si legge in una nota congiunta delle Procure distrettuale e per i minorenni di Catania, erano “entrati in Italia da minorenni e, in forza della legislazione vigente, accolti in strutture; in ragione della minore età vige, infatti, il divieto di espulsione con la possibilità del rilascio da parte della Questura competente del permesso di soggiorno fino al compimento della maggiore età“.

Al temine di un ininterrotto sforzo investigativosi sottolinea nel comunicatoi Carabinieri nel giro di meno di 48 ore, sarebbero riusciti a chiudere il cerchio attorno ai responsabili. Dal primo pomeriggio di ieri, in stretto coordinamento con le due Procure, è quindi scattato il blitz, durato fino alle prime luci dell’alba di questa mattina, che ha consentito di catturare i sette sospettati, l’ultimo dei quali rintracciato dopo una iniziale fuga, tra cui i due esecutori materiali della violenza sessuale entrambi minorenni“.

Al riguardospiegano le due Procureè stato assolutamente rilevante l’aspetto delle investigazioni scientifiche. Personale specializzato del Comando Provinciale Carabinieri di Catania è infatti riuscito, attraverso un minuzioso studio delle tracce forensi a individuare in meno di 24 ore le tracce biologiche relative alla violenza tracce che, analizzate in pochissime ore dal Ris di Messina, hanno restituito un “match” positivo coincidente con quello del minore che avrebbe fisicamente violentato la 13enne“.

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