Per 11 anni sarebbe stata costretta dal convivente possessivo a subire ogni genere di sopruso: percosse, sevizie, lavoro forzato nei campi, minacce di morte con un coltello ed un’ascia, violenze sessuali.
E’ l’odissea che ha dovuto passare una donna romena di 55 anni, le cui denunce accompagnate da riprese video delle intemperanze dell’uomo, dopo molti anni di sopportazione per paura che gli assistenti sociali le togliessero i figli, hanno portato all’arresto da parte dei carabinieri di Santa Maria di Licodia (Catania) di un uomo di 58 anni per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza sessuale.
I militari hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere chiesto ed ottenuto dalla Procura della Repubblica di Catania. La donna aveva già un figlio minorenne frutto di una precedente relazione. Con l’uomo, già padre di tre figli avuti con un’altra donna, ha avuto un altro figlio. Molte le denunce presentate dalla vittima nei confronti dell’uomo che, spalleggiato da uno dei suoi figli, avrebbe costretto la donna a badare agli animali e segregata la notte in un garage privo di aperture. L’uomo l’avrebbe anche pesa a schiaffi e pugni per costringerla a consegnargli la pensione d’invalidità del figlio autistico, da lui disprezzato.
La donna si è finalmente convinta a denunciare ai carabinieri l’ormai ex convivente dopo che l’uomo aveva tentato di sfondare con un piccone la porta dell’abitazione dove era andata a vivere con i figli e aveva raccontato le violenze, anche sessuali, subite per anni.
Il mese scorso i militari erano intervenuti perché l’uomo la ingiuriava con un megafono. Qualche giorno dopo si sarebbe introdotto in casa della ex approfittando del fatto che a porta era stata lasciata aperta ed avrebbe sorpreso la donna alle spalle minacciandola se non fosse tornata con lui e soffocandola con un cuscino fino a farla svenire. In quella occasione la vittima aveva riportato ecchimosi su braccia e gambe e contusioni all’emitorace destro e alla mandibola sinistra