“A nome di Libera, una rete di 1.600 tra associazioni nazionali e locali, Le chiedo, come richiesto da altre personalità istituzionali, del mondo del giornalismo e della cultura, la concessione del vitalizio previsto dalla legge Bacchelli, in favore di cittadini illustri che versino in stato di particolare necessità , al giornalista scrittore siciliano Riccardo Orioles“. Queste le parole di don Luigi Ciotti in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ricordando che proprio in questi giorni è stata lanciata una petizione su Change.org dal giornalista Luca Salici per chiedere l’applicazione della legge Bacchelli al giornalista Riccardo Orioles, fondatore de ‘I Siciliani’, insieme a Pippo Fava.
La Legge Bacchelli (08/08/1985) prevede un fondo a favore di cittadini illustri che versino in stato di particolare necessità, i quali possono così usufruire di contributi vitalizi utili al loro sostentamento. Un sostegno a quelle persone che, dopo aver onorato la patria con le loro opere, si sono poi ritrovate in condizioni di particolare indigenza e difficoltà. Bacchelli fu il primo a beneficiare della legge che porta il suo nome ma ne usufruì solo per due mesi dato che morì l’8 ottobre del 1985, esattamente due mesi dopo la sua attuazione. Orioles vive a Milazzo “con una pensione di vecchiaia che non gli consente di continuare le cure per le sue patologie cardiache e gli acciacchi dovuti all’età . La sua carriera – conclude Don Ciotti – purtroppo non gli ha riconosciuto una pensione degna di questo nome: Riccardo ha ottenuto contributi pensionistici solo per quattro anni di lavoro”.
Anche il presidente del Senato, il palermitano Piero Grasso, fa suo l’appello per il coraggioso giornalista catanese , tramite un tweet.
Orioles ha fondato “I Siciliani” con Pippo Fava e ha continuato a raccontare la mafia. Il suo impegno merita riconoscimento #leggeBacchelli https://t.co/N5TugoWru5
— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 29 dicembre 2016