“La risposta del governo regionale alla mia interrogazione sul mancato sostegno al comparto vitivinicolo è un insulto all’intelligenza e un atto di abbandono politico. Mentre Trapani, Agrigento e Palermo affrontano perdite superiori al 70% dopo la peronospora e la siccità, la Regione sceglie cinicamente di escludere i viticoltori dalla Misura 23 del PSR. Il motivo? “Ci sono già stati troppi aiuti”. Una risposta inaccettabile, che nasconde una precisa volontà di sacrificare un settore strategico”.
È il commento della deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, alla risposta all’interrogazione 1770, pronunciata oggi in commissione Attività Produttive dall’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo.
“I numeri parlano chiaro – ricorda Ciminnisi – 35 milioni di euro stanziati, con 18 agli agrumi, 11 all’olivicoltura, 6 a mandorlo e pistacchio, e zero al vino. Una distribuzione iniqua, che viola lo spirito del regolamento comunitario sugli aiuti straordinari. Davanti a un disastro climatico senza precedenti, il governo Schifani risponde con la logica del “mors tua, vita mea”, condannando centinaia di aziende e lavoratori siciliani”.
Nell’interrogazione aveva chiesto: la revisione dell’Avviso sulla misura PSR per includere il vino; fondi proporzionali ai danni subiti dai vitivinicoltori, attingendo anche a risorse aggiuntive.
“E non è finita: con la crisi idrica che si aggrava – conclude la deputata trapanese – si prefigura una nuova stagione drammatica per l’agricoltura trapanese e in particolare per l’area irrigua servita dalla Diga Trinità. Mentre il Governo regionale celebra i bandi per altri settori, i viticoltori vengono lasciati al loro destino. Questa non è incapacità: è una scelta politica deliberata, un tradimento del territorio trapanese e della sua economia più identitaria”.