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Un lungo pellegrinaggio nei ruderi del castello di Morgantina per il popolo del Pd per ascoltare il nuovo segretario regionale democratico Anthony Barbagallo e il leader Nicola Zingaretti.
Il caldo cocente ha dettato gli interventi degli ospiti di questo ‘rinnovamento’ siciliano del movimento.
Un Pd che cerca di dare spazio ai giovani i quali, però, non sono presenti in massa all’appuntamento. Le facce al congresso in provincia di Enna sono per lo più sempre le stesse. Il ministro del Sud Giuseppe Provenzano, l’ex governatore Rosario Crocetta, l’ex senatore Beppe Lumia, il “nuovo” coordinatore provinciale di Palermo Rosario Filoramo, l’ex senatore Vladimiro Crisafulli, l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco. Presente l’intera squadra del gruppo parlamentare dell’Ars. Manca all’appello: Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
In prima fila anche l’euro deputato Pietro Bartolo ed anche Claudio Fava il quale potrebbe essere il papabile prossimo candidato al governo siciliano del Pd e del M5S.
Le tematiche trattate durante gli interventi, tra numerose citazioni di Gramsci passando da Don Sturzo planando da Berlinguer sino ad arrivare agli immancabili Falcone e Borsellino, sono stati: lavoro, giovani, sindacato, famiglia, povertà etc. Tutti argomenti che stanno a cuore al partito che ha governato in Sicilia nella scorsa legislatura perché “Il Pd siciliano vuole andare verso la riscossa della nostra terra“, ha affermato Il neo segretario regionale Anthony Barbagallo poco prima dell’inizio dell’assemblea, parlando ai cronisti.
“Abbiamo scelto proprio oggi questo luogo straordinario di Morgantina – aggiunge – per dare un segnale. Vogliamo una Sicilia che riparta dai nostri siti Unesco, dai nostri beni culturali che non sono stati per niente valorizzati. Una Sicilia che riparte dai piccoli borghi, che parte dai temi che ci stanno tanto a cuore, dal ciclo dei rifiuti, che bisogna riattivare nel miglior modo possibile, da un’acqua pubblica con costi sempre più giusti con la tutela dell’ambiente al centro della nostra agenda politica”.
Inoltre “oggi il Partito democratico a Morgantina si presenta unito, e diventa sempre più centrale nello schema delle alleanze e, quindi, con le carte in regola per essere baricentro della coalizione di centrosinistra”.
Su un ipotetico accordo alle regionali con M5s Barbagallo osserva che “abbiamo il compito di provarci sempre…dobbiamo riorganizzare il partito soprattutto partendo dai giovani dalla classe dirigente e da questa magnifica folla che questa mattina è qui. Siamo consapevoli degli errori che abbiamo fatto quando eravamo al governo, ma diciamo ‘abbiamo sbagliato e siamo pronti a ripartire“.
Zingaretti allarga le braccia al movimento 5 stelle. Ma la notizia non è nuova: “La Sicilia è il luogo chiave per rilanciare la nostra azione – dice -. Con i 5 stelle ci dobbiamo provare, ma decidono i territori “.
Una voce fuori dal coro in questa giornata fatta di polvere afa e politica sono state le parole di Vladimiro Crisafulli che guarda attentamente il lavoro del nuovo segretario regionale ma non nasconde le correnti all’interno del partito democratico Siciliano. “Le correnti sono un circolo vizioso anche se qualcuno dice che non è vero. Le aggregazioni di funzioni non aiutano. La soluzione è non fare prevalere le spinte corporative all’interno del partito“.