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Emergenza allagamenti a Catania. Decine di strade trasformate in laghetti, slarghi con le auto bloccate sullo specchio d’acqua e aziende costrette a chiedere l’intervento dei vigili del fuoco. Sembra di trovarsi nel cuore di una palude ma in realtà si tratta della zona industriale di Catania.
Puntualmente, durante ogni ondata di maltempo, residenti e imprenditori si ritrovano da soli a gestire un’emergenza più grande di loro. Si chiama polizia, protezione civile e vigili del fuoco e spesso i soccorsi non sono tempestivi data la gravità della situazione.
«In qualità di presidente del Comitato cittadino “Romolo Murri” – scrive in una nota Vincenzo Parisi – dopo aver ascoltato preoccupazioni e segnalazioni dei pendolari della zona industriale, ribadisce che qui non bastano le pulizie delle caditoie. Serve, al contrario, il rifacimento di gran parte del sistema di condutture assolutamente obsoleto e incapace di essere all’altezza di una vasta area caratterizzata da un continuo viavai di merci e persone.
Sui danni provocati dall’ultima bomba d’acqua, questo territorio non ha avuto nulla da invidiare al Villaggio di Santa Maria Goretti. Il risultato ovviamente è la trasformazione del quartiere in una palude dove l’unico modo per muoversi a piedi è quello di utilizzare gli stivali da pescatore. A questo vanno aggiunti i sistematici danni alle strade. Vie piene di buche profonde che danneggiano le sospensioni ed i copertoni di camion e automobili”.
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