“I ballottaggi premiano il Movimento 5 Stelle”. Lo dichiarano i capigruppo del M5s di Camera e Senato Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli che, tra l’altro, commentano il risultato di Acireale, a Catania, dove ha vinto Stefano Alì. In realtà, al di là delle dichiarazioni roboanti dei parlamentari pentastellati, prive di riscontri nei risultati elettorali, il dato di Acireale è una magra consolazione per un movimento che in Sicilia non è riuscito a vincere in nessuno dei capoluoghi di provincia in cui si è presentato, con l’aggravante di aver perso persino a Ragusa, dove aveva amministrato negli ultimi cinque anni. Un bottino magro. Magrissimo per la prima forza politica del Paese.
Ad Acireale, comunque, il candidato grillino è stato eletto con il 56,73% dei voti battendo quello del Centrodestra Michele Di Re. Uno scontro in famiglia, visto che i due competitor sono cugini, ma si trovano su sponde ideologicamente opposte. Tra le altre forze, Di Re in questa tornata è stato sostenuto anche da #DiventeràBellissima, Udc e Forza Italia.
Un risultato forse inaspettato, visto che Alì, al primo turno, aveva avuto la peggio. Al ballottaggio, invece, ha ottenuto 11.459 preferenze mentre Di Re ne ha ottenute 8.897 preferenze. Dal risultato consegue un Consiglio comunale con 14 consiglieri di maggioranza e 10 all’opposizione.