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Si è tenuto oggi a Palermo, nell’hotel NH di via Lincoln, il corso M.A.P., Miglioriamo l’Aderenza del Paziente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’aderenza terapeutica è definibile come “il grado di effettiva coincidenza tra il comportamento individuale del paziente e le prescrizioni terapeutiche ricevute dal personale sanitario curante”. Questo concetto si riferisce tanto alle prescrizioni farmacologiche, che alle indicazioni relative alla dieta e allo stile di vita. Tra le problematiche da considerare quando si tratta dell’aderenza vanno distinte le condizioni di non aderenza non intenzionale da quella intenzionale.
Per non-aderenza non intenzionale si intende la mediocre qualità di comunicazione tra medico e paziente. Il paziente non comprende completamente la necessità della cura e è in grado di seguire le prescrizioni, dimenticando di assumere il farmaco assegnatogli.
Invece, per non-aderenza intenzionale si intende il paziente che comprende cosa dovrebbe fare ma decide diversamente, si tratta di convinzioni erronee circa la natura della malattia (causa, durata e complicanze) e circa il valore delle terapie farmacologiche, ossia la paura dei possibili effetti collaterali e delle reazioni avverse da farmaci.
Questo significa che la non aderenza alla terapia può portare al problema diffuso dell’inefficacia totale o parziale della terapia.
“L’aderenza al trattamento terapeutico – afferma il professore Salvatore Corrao direttore U.O.C. di Medicina interna all’Arnas Civico Palermo – rappresenta un elemento chiave per una terapia efficace, ma la mancata di questa rappresenta un diffuso problema in tutto il mondo soprattutto per quanto riguarda i pazienti affetti da malattie croniche. L’obiettivo di questo corso è quello di rendere tutti i partecipanti consapevoli della importanza dell’aderenza alla terapia per una corretta ed appropriata gestione del paziente cardiopatico iperteso”.
“L’ipertensione arteriosa – afferma il dottore Luigi Calvo specialista Medicina interna Arnas Civico Palermo – è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. In Italia una persona su tre è affetta da questa patologia, addirittura le statistiche indicano che il 50% della popolazione più anziana, quindi a partire dai 65 anni, è quella ad essere maggiormente colpita. E lo scopo di questa giornata, è quello di creare un confronto, tra chi opera in sanità, per discutere dell’appropriatezza terapeutica e dell’importanza della comunicazione tra medico e paziente “.