Dopo le polemiche relative alla proroga concessa dal Comune di Palermo alla ditta che sta eseguendo i lavori al collettore fognario di via Roma, l’Associazione Amari Cantieri guidata da Francesco Raffa torna a pungere l’Amministrazione Orlando, mettendola di fronte alle sue responsabilità.
Stando ad una nota di pochi giorni fa diramata dall’assessore alle Infrastrutture Emilio Arcuri, «il Servizio Mobilità ha modificato l’ordinanza sul traffico veicolare in via Roma, riducendone la validità al 31.10.2018 (anzichè al 29 dicembre), al fine di limitare il periodo dei disagi che i lavori inevitabilmente causano per i cittadini e i residenti. Il Rup, su indicazione dell’Amministrazione Comunale, ha ordinato l’aggiornamento del cronoprogramma dei lavori, prevedendo l’eventuale ricorso a più turni giornalieri di lavoro e/o all’estensione delle giornate lavorative anche nel giorni prefestivi e festivi. Tutto questo, appunto, con l’obiettivo di portare al completamento dei lavori del pozzo Roma/Guardione entro il prossimo 31 ottobre».
La stima iniziale per questa tranche di lavori era fissata in 6 mesi. Adesso invece la Sikelia dovrà effettuarli in 4 mesi. Ma senza doppi turni e lavori in notturna, difficilmente si rispetteranno i tempi.
Ecco perché Francesco Raffa ha deciso spedire una lettera al Comune, invitandolo a vigilare più attentamente, sia sul cantiere dell’Anello ferroviario, sia sul collettore denominato “Sistema Cala”.
“È notorio che – si legge nel documento dell’Associazione Amari Cantieri – un cantiere pubblico inoperoso crea tantissimi disagi alla cittadinanza, con il presente documento intende rendere noto come nella città di Palermo i cantieri per l’Anello ferroviario e per la condotta fognaria (via Roma) siano, seppure per ragioni diverse, praticamente fermi e rendere noti quali siano i disagi “secondari” che tale stasi determina.
In merito alla chiusura dell’Anello ferroviario (anche noto come Tranello) – scrive Raffa – l’Area 5 di via Emerico Amari è stata occupata a partire dall’8 di Maggio e ad oggi la singhiozzante attività cantieristica ha prodotto la sola esecuzione dei solchi per la bonifica bellica. L’ordinanza che ha dato inizio a questa fase stabilisce la riconsegnata dell’area entro il 31/12/2018, ma se in tre mesi (sì 3 mesi perché l’ord. disponeva la chiusura a partire dal 9 aprile) hanno realizzato quanto si sarebbe potuto (e dovuto) fare in 3 giorni… Dall’inizio del Tranello in via Amari hanno chiuso 17 attività commerciali qualcosa ci fa credere che il numero sia destinato a lievitare anche in ragione del fatto che le aree appena liberate (dopo un’occupazione che doveva durare 11 mesi e si è protratta per 28) sono completamente abbandonate a forme d’abusivismo disparate che producono ulteriore danno a chi opera nel rispetto delle norme ed ai residenti,costretti a delle vere e proprie gincane per raggiungere la propria dimora!”
“Per quanto riguarda il Collettore fognario di via Roma – prosegue Raffa – la stasi del cantiere sarebbe stata determinata dalla presenza della rete telefonica all’interno della condotta fognaria e nel merito ci limitiamo a dire che ci pare ovvio che la situazione doveva essere nota sia alla stazione appaltante Comune di Palermo che deve aver autorizzato (illo tempore) tale ubicazione sia al gestore della rete telefonica Telecom ed allora non si comprende come si possa dare inizio ad un’opera (nello specifico il 3 di Aprile) senza aver preventivamente concordato l’intervento per lo spostamento della sottorete in oggetto (come di tutte le altre del resto).
Questo mancato coordinamento ha portato alla stasi del cantiere una volta terminato lo spostamento delle altre sottoreti (precisamente dai primi giorni di Maggio). Ad oggi sappiamo che il cantiere è formalmente nelle mani di Telecom dal 25/06 ma non vi è alcuna attività. Di certo c’è che il ritardo sarà difficile da recuperare. Nel frattempo l’area che precede il cantiere fino alla via Cavour è stata riservata a parcheggio libero per 30 minuti; ebbene la mancanza di senso civico e la mancanza di attività sanzionatoria da parte della Polizia Municipale, fa si che l’area diventi spesso non percorribile per gli stessi pedoni… al danno la beffa! Desideriamo concludere con l’auspicio che le predette aree vengano restituite ai cittadini nel pieno rispetto delle norme e non abbandonate a se stesse perché purtroppo – conclude amaramente – sul senso civico di molti nostri concittadini non si può certo fare affidamento!»