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Centri per l’impiego al collasso. I soldi ci sono ma la Regione non li usa

lunedì 2 Luglio 2018
centri per l'impiego

I soldi per potenziare i Centri per l’impiego siciliani ci sono, ma la Regione inspiegabilmente non li utilizza. Si tratta di risorse stanziate a Roma dalla legge 388 del 2000 e destinate al potenziamento dei Centri. Un tesoretto abbastanza consistente, superiore ai 10 milioni di euro, che si è accumulato in questi 18 anni nel bilancio regionale. E’ quanto denunciano Cobas Codir, Sardirs, Sias in una lettera congiunta inviata non solo al presidente Nello Musumeci e all’assessore regionale al lavoro, Mariella Ippolito, ma anche al prefetto di Palermo, visto che le organizzazioni sindacali hanno intenzione di ricorrere allo strumento dello sciopero per far rientrare una situazione ritenuta ormai insostenibile.

Da settimane, infatti, si registrano notevoli disagi, sia per l’utenza che per gli impiegati, che in alcune realtà sono sfociati in aggressioni verbali contro il personale. Le motivazioni dei disservizi sono duplici: da un lato la concentrazione in questo periodo di una serie di scadenze relative a progetti e programmi di avvio al lavoro, che hanno richiamato migliaia di persone agli sportelli; dall’altro la lentezza del portale Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), la carenza di attrezzature informatiche efficienti, computer e stampanti, nonchè di materiali di cancelleria, come carta e toner.

L’assessorato ha tentato di porre rimedio al problema fornendo quanto richiesto, ma secondo i sindacati le criticità persistono. Secondo loro i provvedimenti presi non serviranno a risolvere la questione una volta per tutte, ma solo a mettere una pezza. Dopo di che tutto tornerà come prima. “La carta e il toner forniti – scrivono – difficilmente consentiranno di garantire il servizio fino al mese di settembre, i computer sono in gran parte obsoleti e comunque malfunzionanti con una rete informatica inidonea e non cablata, le somme per le pulizie non basteranno neanche a pagare le prestazioni saltuarie effettuate fino ad oggi dalle imprese di pulizie”.

Inoltre, segnalano un nuovo episodio di violenza. “Il sistema Anpal continua a non funzionare, tanto che i disservizi hanno di nuovo causato minacce al personale, con l’ennesimo intervento delle forze dell’ordine”. Per tutti questi motivi hanno più volte chiesto alla dirigente generale del dipartimento lavoro, Francesca Garoffolo, di ricorrere ai fondi della 388 per adottare le misure necessarie a rilanciare la funzionalità dei Centri. Il budget disponibile è tale da consentire di affrontare le criticità in modo strutturale. Un appello che però sembra essere caduto nel vuoto.

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