Centrodestra sempre più sull’orlo di una crisi di nervi. I nomi sono ancora due, Maurizio Croce e Nino Germanà, ma tra i due blocchi contrapposti non sembra più esserci alcun margine d’incontro.
Così l’idea di un terzo nome comincia a far capolino (ma pare solo dal lato di Germanà). Riepiloghiamo le ultime puntate. Un gruppo di partiti (pare 6 probabilmente 4) inviano un comunicato annunciando che la quadra è stata trovata su Maurizio Croce e invitano Lega e Fratelli d’Italia a condividerlo.
La Lega risponde picche con Germanà. Almeno così sembra, perché il giorno dopo scoppia il giallo dell’agenzia che a conclusione della riunione dei vertici della Lega con Salvini darebbe Germanà per ritirato dalla corsa. E anche stavolta Germanà smentisce. Ed è lo stesso segretario regionale della Lega Nino Minardo a ribadire che i candidati di Prima l’Italia sono due: Scoma a Palermo e Germanà a Messina. Nel frattempo lo stesso Croce dichiara, io ci sono ma solo se c’è unità. Ma i due blocchi sono contrapposti.
Oggi sempre Germanà apprende da una tv locale che Maurizio Croce si è presentato come candidato ufficiale. Del resto c’è già chi, tra i candidati al consiglio comunale annuncia di correre per Croce sindaco. Anche stavolta Germanà non la prende bene: “Dopo fughe in avanti e colpi bassi, apprendo di una uscita pubblica, in una tv locale, del candidato di una parte minoritaria del centrodestra, accompagnato dal deputato all’Ars Genovese. È l’ennesima provocazione che deve subire il centrodestra, l’ennesimo tentativo di prevaricazione che non fa bene a nessuno. Probabilmente qualcuno, che non vuole il bene della città, vuole consapevolmente spaccare il centrodestra per logiche personali”.
E’ evidente che la spaccatura diventa sempre più insanabile. Mentre Fratelli d’Italia tace e aspetta le decisioni della Meloni che potrebbe decidere per corse solitarie sia a Palermo che a Messina (che in tutte le amministrative del 12 giugno), ritorna la possibilità di un terzo nome. Si sussurra possa essere l’ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca (che è in Fratelli d’Italia e nelle scorse settimane si era detto disponibile se ipotesi condivisa da tutti. Ma non sono esclusi altri nomi a sorpresa. Sempre che Croce la pensi come Germanà sul passo indietro.
“No a candidature divisive- scrive ancora Germanà-, basta a metodi discutibili e dannosi, non sono disposto ad assistere ancora a un centrodestra che si fa logorare. Ritengo finora di essere stato fin troppo responsabile e pacato rispetto alle azioni che ho dovuto subire. Probabilmente anche la mia candidatura si è mostrata divisiva, ed essendo una persona responsabile, sono pronto con un gesto di generosità e serietà a fare un passo indietro per trovare una sintesi unitaria che vada oltre me e Croce.