Ha scelto lo scenario dello Stretto di Messina, Torre Faro, proprio sotto il pilone, per dire la sua, rispondere a chi gli chiede di fare un passo indietro, confermare che è in campo (e rovinare la domenica delle Palme a tanti…..).
IL VIDEO
In un video di poco più di 10 minuti postato su Facebook Nino Germanà, riassume cosa accaduto nel centrodestra messinese nelle ultime settimane e a chi lo invita a ritirare la sua candidatura a sindaco, contestandogli d’aver rotto l’unità replica: “non è a me che dovete dire queste cose. Piuttosto parlate con Genovese e Picciolo”
Nel video facebook (qui il link) Germanà ripercorre le tappe che lo hanno portato a scendere in campo, ricordando come il tavolo degli 11 partiti all’inizio non riuscisse a trovare un nome spendibile e competitivo.
IO NON SONO DIVISIVO
“Non sono io ad aver rotto l’unità– dichiara- Il centrodestra non trovava una candidatura forte, credibile, competitiva e ho offerto la mia disponibilità. Non sono io ad aver diviso. La candidatura divisiva è quella di Maurizio Croce, avanzata da 4 partiti che hanno fatto una fuga in avanti. Croce è un bravo tecnico, ma non è una candidatura competitiva. Non vive a Messina, ha famiglia a Roma, lavora a Palermo. Ha lasciato Messina sin dai tempi dell’Università”.
Germanà ricorda che pur avendo la famiglia di origini di Brolo è nato e cresciuto a Messina, ha studiato a Messina, vive ancora oggi a Messina. “La mia candidatura è ancora in piedi, l’invito al passo indietro fatelo a chi ha proposto come candidato sindaco del centrodestra un ex assessore della giunta di Crocetta, che era di centrosinistra”.
L’AFFONDO SU PICCIOLO
E qui Germanà fa un affondo dapprima su Beppe Picciolo, che con Sicilia Futura è al tavolo delle trattative del centrodestra e poi su Genovese.
“Io sono contento che Picciolo, che ha militato a lungo nel centrosinistra adesso sia con noi. prosegue Germanà- E’ il benvenuto, è una risorsa. Picciolo è stato con il centrosinistra, ha militato nel Pd e alle regionali scorse sosteneva Micari. Ben venga. L’anomalia è che detti le regole non appena arrivato nel centro destra. E che per di più indichi un candidato che è stato assessore di una giunta del centrosinistra”.
Germanà prova a fare un esempio al contrario, se cioè lui all’improvviso decidesse di passare al centrosinistra e sedersi al tavolo delle trattative. “Se io mi sedessi al tavolo del centrosinistra insieme a Saitta, Navarra, D’Uva, Zafarana, Accorinti e fossi l’ultimo arrivato starei ad ascoltare e darei il mio contributo. Certo non proporrei candidato sindaco Santino Formica che è stato assessore regionale di una giunta di centro destra. Mi prenderebbero per pazzo. Invece nel centrodestra nessuno ha detto nulla. Sono io quello che spacca il centrodestra” – dice ironicamente, per poi affermare che “Si è perso il senso delle cose”.
Il parlamentare ricorda poi di essere stato sempre nel centrodestra. Tre volte eletto deputato e per tre volte con il centrodestra. Quando si è sciolto il Pdl è rimasto con Alfano nell’Ncd ma quando Alfano ha deciso di spostarsi a sinistra Germanà è rimasto nel centrodestra candidandosi con Forza Italia.
L’AFFONDO SU GENOVESE
Il secondo affondo è per Francantonio Genovese, sebbene non nominato. E non è neanche la prima volta che Germanà lancia frecciate. A sostenere la candidatura di Croce è infatti Luigi Genovese che sta preparando anche una lista molto forte (si sussurra la più forte di tutte quelle del centrodestra). “Sul mio nome ora c’è un veto ed il veto di chi ha sempre governato Messina indipendentemente dal partito- conclude- Io mi sono stancato di questa situazione, la dignità non si compra. Non torno indietro”.
Candidatura confermata, nessun passo indietro e brindisi finale domenicale con l’hastag #nessunpastazzo là dove per “pastazzo” di Deluchiana creazione s’intende un accordo tra centrodestra e centrosinistra con candidature trasversali per potere battere tutti insieme l’ex sindaco. Nei giorni scorsi c’era stato anche un appello a trovare un terzo nome ma col passare del tempo la situazione nel centrodestra si fa sempre più aggrovigliata