GUARDA IL VIDEO IN ALTO
“Le promesse alla fame sono debiti morali” scrivono gli ex sportellisti in uno striscione che riproduce le fotografie del ministro del lavoro, Luigi Di Maio, e del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Lo hanno affisso di fronte Palazzo d’Orleans, dove i lavoratori si sono riuniti in sit-in, per ricordare alle istituzioni gli impegni presi e ancora non mantenuti: ritornare al lavoro dopo anni di inattività. Un diritto sancito nei mesi scorsi con una norma approvata dall’Assemblea regionale siciliana che prevede, entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore, la loro ricollocazione presso i Centri per l’impiego dell’Isola.
Da allora di giorni ne sono passati tanti, anche se i termini non sono ancora scaduti. I lavoratori hanno incontrato i vertici delle amministrazioni regionali e nazionali, ottenendo ampie rassicurazioni. Per il Ministero, infatti, il riutilizzo di questo bacino, specializzato nel settore delle politiche attive del lavoro, avrebbe potuto inserirsi in modo quasi naturale nell’ambito dell’avvio del reddito di cittadinanza. Una soluzione apparentemente a portata di mano che però non si è ancora concretizzata. Nonostante i buoni propositi anche il prossimo rischia di essere un Natale triste.
Per questo i lavoratori dopo mesi di fiduciosa attesa hanno rotto gli indugi per tornare alla lotta. Sono stanchi, arrabbiati, e chiedono a gran voce l’applicazione della legge.
“Siamo davanti Palazzo d’Orleans – spiega la lavoratrice Adriana Vitale – per urlare il nostro disagio, che è sempre lo stesso. La categoria della formazione professionale interventi a sportello è completamente in mezzo alla strada. Abbiamo ottenuto tante norme, norme di tutela e promesse importanti e significative. Eppure siamo ancora qua. All’Ars non si parla più di noi, ormai siamo gli invisibili. E’ come se la crisi la dovessimo pagare solo noi”.