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Scrittore da sempre, di poesie sin dall’adolescenza, e poi di testi, palestra per l’ultima produzione, “La grande Seduzione“, che vede l’autore, il messinese Giuseppe Anastasi, confrontarsi con un “poema che narra le vicende del paradiso antecedente ad Adamo ed Eva, dalla creazione degli angeli alla caduta di Lucifero“.
L’intento è spiegare la natura del peccato con la musicalità dei versi che, seguendo un’accentazione dantesca, in un italiano più accessibile dell’arcaico volgare, guida il lettore al senso delle parole mediante il loro suono, almeno inizialmente.
“Lucifero: Cherubino o Serafino?” E’ quasi certo, ci dice l’autore, “che questa breve cantica oggi esista proprio grazie a questa domanda, per questo ho deciso di raccontare la storia delle storie, l’inizio di ogni cosa, come ormai non si faceva più da secoli, ovvero con un poema epico“.
I primi tre canti, fortemente descrittivi e solenni, che riguardano le schiere angeliche, la trinità divina e il paradiso obbligano il lettore a visualizzare prima possibile personaggi e scenario: “Si ha come l’impressione – si legge nella sinossi del libro – che durante la lettura dei bagliori illuminino le scene che il lettore riesce a mettere a fuoco, per poi lasciare il posto a sei successivi canti spiccatamente narrativi e addirittura avvincenti, con colpi di scena e suspense”. L’ultimo canto, senza svelare nulla, lo stesso autore lo definisce “una grande provocazione in tutti i sensi“.
Qual è l’origine del male? Come gli è stato concesso di sopraffare le nostre vite?
Sono queste le domande da cui è partito Anastasi, per la stesura del libro che si avvale anche di dieci tavole a china, realizzate appositamente dall’illustratrice Giada Bognolo, e delle guide alla lettura della curatrice Assunta Spiegapié.
Il libro, auto-prodotto dall’autore, edito per la prima volta nel 2016, è già alla seconda ristampa e, come ci spiega nella video intervista, tra la prima e la seconda pubblicazione è contenuto “un mistero” che si svelerà solamente tra qualche tempo.