Matteo Messina Denaro sotto processo per le stragi mafiose del 1992. I pm della Procura di Caltanissetta hanno chiesto il rinvio a giudizio del boss latitante di Castelvetrano (Trapani), indagato come uno dei mandanti delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio. Secondo la Procura nissena, l’implicazione di Messina Denaro incarnerebbe il piano stragista attuato in quegli anni da Cosa Nostra. Stando ad alcune dichiarazioni, il boss avrebbe preso parte ad un summit organizzato nell’ottobre del 1991 per pianificare la stragi avvenute nei mesi successivi di maggio e luglio.
Nell’incontro si sarebbe progettata una ritorsione nei confronti di chiunque avesse preso posizioni pubbliche contro la mafia. Nel mirino dei erano finiti politici e giornalisti, come l’allora Ministro della Giustizia Claudio Martelli, e anchor man di primo piano della tv e della carta stampata, da Maurizio Costanzo a Michele Santoro ed Enzo Biagi.
Dalle ricostruzioni dei magistrati sono emersi anche rapporti tra il capo della cupola Totò Riina e Messina Denaro, il quale, alla guida di una Alfa 164, era solito accompagnare il boss corleonese nei suoi spostamenti.
L’ordinanza di custodia cautelare era stata emessa dal gip di Caltanissetta già lo scorso gennaio mentre adesso la richiesta di rinvio a giudizio è stata notificata direttamente alla madre del boss mafioso a Castelvetrano (Tp). L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 22 dicembre.