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Strage al porto di Messina. Morti 3 operai per un incendio scoppiato sul “Sansovino”

martedì 29 Novembre 2016
Traghetto "Sansovino"

Tre operai sono morti in seguito ad un incidente avvenuto a bordo di una nave cisterna ormeggiata nel porto di Messina. L’episodio è accaduto è accaduto nel primo pomeriggio. Cinque operai si sono sentiti male mentre stavano eseguendo lavori in una cisterna della nave Sansovino della Caronte & Tourist, ormeggiata al molo Norimberga del porto di Messina; uno di loro è morto, gli altri due all’ospedale Papardo e al Policlinico. Si tratta di Gaetano D’Ambra, secondo ufficiale di coperta di Lipari di 29anni, Christian Micalizzi, primo ufficiale di Messina; Santo Parisi operaio di Terrasini. Tre i feriti, Ferdinando P. di Palermo, Nino L., nostromo di Lipari e Salvatore V. di Trapani.

Gli operai stavano eseguendo lavori di pulizia nei serbatoi del carburante quando hanno accusato dei malori e sono precipitati all’interno della cisterna; sono stati recuperati da diverse squadre dei vigili del fuoco intervenute sul posto e trasportati al Policlinico. La Procura di Messina nel frattempo ha aperto un inchiesta affidando le indagini alla Capitaneria di Porto.

“E’ con grande dolore che apprendiamo la notizia della morte di tre operai e del ferimento di un altro marittimo a bordo della nave “Sansovino” della Caronte & Tourist Isole Minori”, scrive in una nota la compagnia marittima. “Intendiamo esprimere vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte nell’incidente e presteremo la massima collaborazione affinché si chiarisca la dinamica dei fatti, al momento al vaglio degli inquirenti – dicono – Nel frattempo abbiamo attivato una commissione interna d’inchiesta in modo da fare luce sull’accaduto nel più breve tempo possibile”.

“Prima che gli operai effettuassero le attività nella cisterna – dice Maria Carrara, il consulente aziendale ed esperto in sicurezza nei luoghi di lavoro – sono state realizzate dall’esperto nell’utilizzo delle attrezzature di misurazione sul livello d’ossigeno e sulla concentrazione di gas e sostanze pericolose? Gli operai erano stati formati sugli ‘spazi confinati’ come obbliga il decreto 81 del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro? Inoltre, i lavoratori erano dotati degli indumenti specifici necessari per questo tipo di attività?”. I rischi in ambienti del genere sono tanti, sottolinea Maria Carrara: asfissia per mancanza di ossigeno, intossicazione per inalazione o per contatto epidermico di sostanze pericolose per la salute come gas, vapori o fumi, incendio e esplosione. E ancora: caduta dall’alto, inciampo o scivolamento, contatto con parti abrasive o taglienti, urto, colpo o schiacciamento, contatto con parti in movimento, proiezione di parti solide o liquide, contatto con tensione elettrica.

 

 

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