Un No ad alta voce. La Sicilia compatta boccia il referendum. I dati ufficiali del Viminale descrivono la catastrofe siciliana dei referendari per il Si. Il referendum costituzionale voluto dal governo Renzi e sostenuto in ordine quasi compatto dal Pd Siciliano ha perso. Alla fine dello scrutinio mancano meno di quaranta sezioni e il NO ha superato la soglia del 71% . A Palermo lo schiaffo a Renzi è di poco superiore al 72 per cento, mazzata ancora peggiore a Catania, dopo il No tocca la soglia record del 74,27 per cento. In tutte le province il Si non si è neanche avvicinato alla parità. Ad Enna il risultato è 67,3 per il Si e 32,7 per il No. Che vince anche a Trapani (69,8 per cento), Agrigento (70,3), Messina (65,5), Ragusa (68,2), Siracusa (71,7) e Caltanissetta (71,1). Una sonora bocciatura per la riforma e per la politica siciliana che aveva sponsorizzato la Riforma. Le quattro visite di Renzi in Sicilia non hanno sortito l’effetto sperato. O forse, se ne dovrà tenere conto, potrebbero essere state addirittura controproducenti. Di commenti non ne arrivano. Silenzio su tutta la linea.
Dalla grande speranza si è passati al grande silenzio. Nella sede della segreteria regionale del Pd tirava una brutta aria sin dai primi exit poll. Questa volta i sondaggi non hanno sbagliato. I big del partito, tra cui il senatore Beppe Lumia, stanno dribblando ogni commento e il segretario Fausto Raciti è blindato nel suo ufficio. C’è già chi festeggia. “Adda passa’ a nuttata, e sarà una notte bellissima”, dice Gianfranco Miccichè, leader di Forza Italia in Sicilia. L’affluenza definitiva in Sicilia è del 56,65 per cento.
In coda i dati delle affluenze e le sezioni scrutinate aggiornate.