Anno nuovo presidente nuovo. Per il 31 gennaio prossimo è convocata la prima seduta del consiglio camerale della Camera di Commercio di Palermo ed Enna. Il primo atto sarà proprio l’elezione del presidente. La road map è stata dettata dall’Assessorato alle attività produttive della Regione Siciliana, dopo la presa d’atto della conclusione dell’iter di costituzione.
Sono in due a contendersi la poltrona più ambita. Il “ballottaggio” riguarda Alessandro Albanese, presidente di Confindustria palermitana, e Patrizia Di Dio, presidente della Confcommercio del capoluogo siciliano. Secondo i rumors che stanno circolando in questi giorni Albanese sarebbe in vantaggio. Ma la partita è tutta da giocare, qui come in tutte le altre Camere di commercio dell’Isola che si apprestano a nascere a seguito della riorganizzazione.
Sarà un anno cruciale per il sistema di rappresentanza del mondo dell’economia siciliana. Un sistema da qualche tempo in grave difficoltà non solo per l’impasse che si è venuta a creare con l’avvio delle procedure di accorpamento, ma soprattutto per la crisi di autorevolezza determinata dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto alcuni presidenti. A Palermo Roberto Helg arrestato per corruzione nel marzo del 2015. A Caltanissetta l’attuale presidente, nonché vertice di Unioncamere Sicilia, Antonello Montante coinvolto in inchieste per il reato di associazione mafiosa. A Trapani, invece, le polemiche scoppiate nel 2011 sulla nomina a segretario generale di Alessandro Alfano, fratello del ministro Angelino, che aveva superato in graduatoria concorrenti ben più titolati. Uno scandalo conclusosi con le dimissioni di Alfano Jr subito dopo l’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Palermo.
Palermo ed Enna sono state le prime ad aver manifestato la volontà di unirsi in un unico ente, all’indomani della decisione dell’allora governo Renzi di dimezzare il numero delle Camere di commercio presenti su tutto il territorio nazionale. Una scelta che il Ministero dello sviluppo economico ha ratificato con una delibera sottoposta alla Conferenza Stato-Regioni. Da qui prendeva il via nel 2015 la procedura di accorpamento affidata a dei commissari ad acta. La stessa volontà è stata espressa successivamente dalle Camere di Commercio di Agrigento, Caltanissetta e Trapani e da quelle di Catania, Ragusa e Siracusa. Messina, invece, ha deciso di rimanere da sola.
Nel capoluogo siciliano la situazione si è sbloccata alcuni giorni fa quando con decreto del Presidente della Regione sono stati nominati i 33 componenti del consiglio camerale, attribuiti secondo uno schema che tiene conto del peso delle associazioni di categoria e dei sindacati che rappresentano il tessuto economico del territorio. È proprio grazie a questa ripartizione che Alessandro Albanese può contare su un numero di consiglieri di poco superiore a quello dello schieramento che sostiene Patrizia Di Dio. Trattandosi, però, di una maggioranza risicata il risultato è tutt’altro che scontato. Nel mese che precede il giorno delle elezioni gli equilibri potrebbero cambiare.
In dirittura d’arrivo anche la costituzione della Camera di Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia Orientale, dove è prossima la preparazione del decreto di costituzione da parte del Presidente della Regione, Rosario Crocetta. Quella di Agrigento, Caltanissetta e Trapani e quella di Messina sono nella fase in cui è stato pubblicato il decreto di assegnazione dei seggi, a breve verranno indicati i nomi che comporranno i nuovi consigli camerali.