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La Procura perde 3 “Aggiunti”. Parte il risiko delle nomine. In ballo indagini scottanti

venerdì 27 Gennaio 2017

Tempo di cambiamenti al Palazzo di Giustizia di Palermo. Il fermento c’è da tempo, soprattutto negli uffici dei gip/gup e dei collegi dei Tribunali, tra carenze di organico e nuove esigenze come la “rifondazione” della sezione di Misure di Prevenzione, “smantellata” dopo il caso Saguto. Negli ultimi mesi ha cambiato pelle, anche se non in maniera stabile, la Procura. Hanno terminato il loro mandato da procuratori aggiunti Vittorio Teresi, Maurizio Scalia e Leonardo Agueci. Teresi oltre a coordinare le indagini sui clan mafiosi della zona Ovest di Palermo, ha ereditato da Antonio Ingroia il ruolo di guida del pool di pm del processo sulla trattativa Stato-mafia, compreso il troncone che si è concluso con l’assoluzione di Calogero Mannino. Proprio la trattativa è stata motivo di scontro, nei giorni scorsi, tra l’ex aggiunto e il procuratore generale Roberto Scarpinato. Una circolare del Csm consente agli aggiunti in scadenza di tornare all’ultimo incarico ricoperto prima di approdare alla Procura della Repubblica. Teresi, dunque, sarebbe potuto andare alla Procura generale. Aveva chiesto al procuratore generale Scarpinato di essere applicato al dibattimento in corso davanti alla Corte d’assise per portare a termine il suo lavoro. Scarpinato, però, “ha incomprensibilmente” rifiutato la sua richiesta. “La decisione sul punto – aveva replicato a stretto giro Scarpinato – era stata ovviamente rinviata all’eventuale trasferimento, anticipando che poteva essere presa in considerazione ove fosse stato interamente coperto l’organico della Procura Generale che in atto è manchevole di vari magistrati con difficoltà a coprire tutte le udienze di appello, ed invece l’ applicazione poteva essere limitata solo ad alcuni mesi ove tali carenze di organico fossero perdurate”.


1446733308-0-lo-voi-messina-denaro-non-e-il-capo-assoluto-della-mafia“Scaduto“
anche l’aggiunto Maurizio Scalia sabato coordinatore delle inchieste sulla mafia agrigentina, ma anche del pool sull’immigrazione clandestina che tanti risultati positivi ha raggiunto. Andrà in pensione a settembre. A giugno compirà settant’anni anche Leonardo Agueci, coordinatore delle indagini sulla mafia da Palermo Centro a Brancaccio e titolare del fascicolo di inchiesta sul candidato alle elezioni di Palermo Fabrizio Ferrandelli, accusato di voto di scambio politico-mafioso. Al posto dei tre magistrati, temporaneamente, il procuratore Francesco Lo Voi (in foto) ha nominato Annamaria Picozzi, Calogero Ferrara e Caterina Malagoli. Il tutto in attesa di un nuovo concorso per il quale la partita è apertissima, senza contare che a marzo scadrà anche l’incarico di Teresa Principato (ha la delega sulle cosche trapanesi e sulle ricerche di Matteo Messina Denaro) che potrà tornare al suo precedente incarico alla Direzione nazionale antimafia.

Trenta i candidati in lizza per i tre posti da aggiunti. Ci sono molti pm in servizio a Palermo (oltre a Picozzi, Ferrara e Malagoli, anche Francesco Del Bene, Paolo Guido, Renza Cescon, Sergio Demontis, Marina Ingoglia, Carlo Marzella, Pierangelo Padova), altri che a Palermo hanno già lavorato (Maurizio De Lucia, oggi alla Dna; Roberto Piscitello in servizio al Dap; Marzia Sabella, oggi consulente della commissione parlamentare Antimafia; Ambrogio Cartosio, aggiunto a Trapani) e volti ‘nuovi’ come Luca Tescaroli, pm a Roma, che ha lavorato sulle stragi quando era a Caltanissetta. La corsa per le nomine a Palermo si incrocia con quella per altri tre incarichi: procuratore di Messina (al posto di Guido Lo Forte), Trapani (Marcello Viola è andato alla procura generale di Firenze), e Termini Imerese (in uscita c’è Alfredo Morvillo).

Valzer anche tra i giudici con tanti nuovi arrivi a sostituire chi è dovuto o ha preferito andare via. Sono arrivati da poco al nuovo palazzo Vittorio Alcamo, ex presidente del collegio della quarta sezione penale; Fabrizio Anfuso, che era alla quinta; Fabrizio La Cascia che era alla terza; Gigi Omar Modica, Ermelinda Marfia, Marco Gaeta e Patrizia Ferro. Alcuni hanno dovuto rimpiazzare chi è andato alle Misure di prevenzione come Ettorina Contino, Giovanni Francolini e Luigi Petrucci; altri chi è andato al collegiale come Marina Petruzzella, Giangaspare Camerini, Sergio Ziino.

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