Parlare di calcio a Palermo non porta bene. Quando una stagione nasce male è meglio non insistere. Ed è forse per questo motivo che le cose vanno male da quando Orlando ha lanciato l’headline della sua campagna elettorale. Il messaggio (Facciamo squadra, ndr) vorrebbe essere ecumenico e lo è ma è anche un chiaro rimando alla retorica del mondo pallonaro. Fatto sta che quel richiamo è stato come un esorcismo al contrario. E per restare ancorati alle immagini del mondo del calcio è come se, improvvisamente, tanti giocatori abituati al turn over e alla panchina, abbiano iniziato a mugugnare per entrare in campo. Così, si è spaccato il Partito Democratico a Palermo, dopo l’appoggio arrivato direttamente da Roma al sindaco uscente Leoluca Orlando. Dopo il diktat del Professore («Se i partiti accetteranno di fare un passo indietro non ci saranno simboli di partito. Un passo indietro per fare due passi avanti»), quell’investitura dall’alto non è piaciuta a una frangia interna dei dem palermitani. Una frangia capitanata da Antonello Cracolici, assessore regionale all’agricoltura. Far sparire il simbolo del partito dalla competizione elettorale, per un compagno old style come il bravo Antonello, è un peccato mortale. La teoria di coloro che non vogliono restare, seppur simbolicamente, in panchina, è molto più vasta e articolata di quanto si possa pensare. E già si parla di liste antagoniste, capitanate magari dalla consigliera comunale Nadia Spallitta.
Il malumore cresce a vista d’occhio nelle frange piddine. E dai social arrivano le conferme.
Ecco due post su Facebook del presidente della V Circoscrizione Fabio Teresi:
E Teresi, insieme alla consigliera Luisa La Colla, farebbe parte della frangia interna “non allineata” alla linea dettata da Roma. «Oggi più che mai – scrivono Teresi, La Colla, Stefania Munafò, Carmelo Greco, Antonio Ferrante – è necessario un momento di confronto e di partecipazione, aperto e condiviso, che lanci il chiaro segnale che la nostra comunità si stringe intorno alla nostra identità e che rivendica con forza il ruolo del Pd nel percorso di cambiamento di Palermo. Per queste ragioni abbiamo deciso di convocare, sabato 18 alle 15.00 nella sede del Pd, un’assemblea cittadina che metta al centro del dibattito il futuro di Palermo e l’importanza che il Pd vuole ricoprire».
E ancora: «In questi giorni sono state tante le interlocuzioni con la nostra comunità politica, segnale di un popolo che ritrova il proprio orgoglio e la propria appartenenza e insieme vuole rivendicare il proprio ruolo di faro per un vero cambiamento della nostra città. Come attivisti e militanti abbiamo deciso di mettere la faccia per una battaglia ideale e di identità che, giorno dopo giorno, ha visto crescere i consensi ed il sostegno anche da parte di chi riconosce l’importanza della coerenza che è uno dei pilastri della politica. Un sostegno trasversale che unisce storie e percorse dentro e fuori il Pd. La politica per noi è fatta di ideali, di passione e coraggio, di percorsi che vanno oltre ogni momento politico e elettorale. Ed è per questo – conclude la nota – che vogliamo dare voce ai tanti militanti e cittadini».