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Bar Sicilia arriva ad Alcamo per la puntata numero 199. Il direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e il direttore editoriale Maurizio Scaglione sono stati ospiti dell’assessore regionale alle attività produttive Mimmo Turano, con il quale hanno parlato di economia, territorio, politica, sviluppo, elezioni e di tanto altro ancora.
Si parte col botto, con un commento sulla difficile situazione che vive il centrodestra in vista delle prossime elezioni amministrative a Palermo, con la complicata strada che si sta tendando di percorrere per raggiungere l’unità: “E’ limitativo dire una brutta figura – afferma Turano -, è una bella minchiata quella che sta facendo il centrodestra a Palermo. Però siccome la politica è imprevedibile e chi fa questo di lavoro deve sapere barcamenarsi in situazioni difficili, bisogna nuotare lo stesso e una soluzione si deve trovare. Certo, quado le situazioni diventano difficili perché noi le complichiamo per farle diventare tali rimane l’amaro in bocca“.
Si passa, quindi, alle tematiche ‘tecniche’. Da Assessore alle attività produttive Turano commenta spiega in cosa si sostanzia il Piano industriale della Regione siciliana: “Abbiamo dato l’incarico per realizzare il piano industriale. In 70 anni di governo nessuno aveva mai pensato di realizzare un piano di sviluppo organico dell’isola sotto il punto di vista industriale. In questi anni, avendo compreso gli errori del passato, le prospettive che ci possono essere le correzioni che andavano fatte, il Presidente Musumeci, in un confronto con me e con l’intera giunta, di realizzare un piano industriale che possa capire cosa fare in Sicilia, quado e dove realizzarlo“.
Si parla quindi delle Zes, le Zone Economiche Speciali, e dei benefici che arrivano a imprenditori e cittadini: “Le Zes nel mondo esistono da più di 70 anni. In Europa ce ne sono 69, in Italia non ce n’erano. Vengono introdotte alla fine del governo Renzi e individuate nel Sud dell’Italia, in Sicilia ne spettano due. Le Zone economiche speciali“. Parlando quindi dei vantaggi per il territorio, Turano spiega: “Il primo vantaggio è la semplificazione amministrativa. Quali sono i benefici? Il credito di imposta dedicato: il 30 giugno al pagamento delle tasse, se l’impresa è dentro la Zes, usufruisce appunto di un credito di imposta dedicato, dentro al Zes l’impresa può agire sia per acquisto di macchinari che di capannoni e terreni. L’imprenditore che deve pagare 100 mila euro di tasse comunica che non ha pagato perché ha fatto un investimento per ammodernare o implementare la propria produzione. A me non sembra poco. Secondo beneficio: per 7 anni, rinnovabili per altri 7, per le imprese dentro le Zes si paga il 50% di tasse (all’interno del de minimis, ovviamente). E’ chiaro che sono aiuti alle imprese e che devi assumere lavoratori e impegnarti al mantenimento“.
Una battuta Turano la dedica all’Udc, partito del quale è esponente, anche in rapporto alle già citate vicende elettorali: “L’Udc paga il prezzo della sua debolezza politica perché le percentuali ci lasciano marginali, per dire la verità. Se dovessimo misurare i valori che il partito rappresenta dovremmo prendere il 30%. L’Udc, però, non guarda gli interessi del partito ma quelli della collettività. Lo dico con orgoglio. Ritengo che Roberto Lagalla sia il miglior candidato sindaco di Palermo. Anche Micciché era convinto di questo. Poi ha cambiato cavallo e strategia, dobbiamo capire ancora perché“, è la stilettata. “Quando Lagalla ha deciso di candidarsi sindaco non è stato un colpo di testa. A noi ci ha chiamato Forza Italia. Poi ci ha ripensato. Vediamo come finisce la partita“.
Quindi una virata sulle prossime regionali e sulla dichiarata volontà di Musumeci di tentare la rielezione: “E’ fin troppo chiaro che Musumeci chiede di essere ricandidato e che il suo partito lo sostiene. I partiti che sono dentro la coalizione devono dire se ci stanno. L’Udc ci sta, con chiarezza e franchezza“.