Ci sarebbero altri due complici che avrebbero preso parte al delitto del penalista ed esponente politico di An Enzo Fragalà. Due persone di cui non si conosce ancora l’identità, ma che i magistrati palermitani stanno cercando di identificare.
A svelarlo – come riportato oggi da Sandra Figliuolo sulle colonne del Giornale di Sicilia – è stato il collaboratore di giustizia Francesco Chiarello, il cui racconto farebbe propendere per la presenza nei pressi del luogo del delitto di due figure misteriose a bordo di uno scooter arancione.
“Dice che c’è lo scarabeo arancione … Che erano vicini, che giravano con Tonino Abbate… Non lo so chi sono queste persone ma me l’ha raccontato Francesco (Castronovo, ndr)… che c’erano pure due persone assieme… Sconosciute”.
I due a bordo di questo scarabeo potrebbero essere stati due pali, ma ci potrebbe essere un’altra verità: potrebbe essersi trattato di “osservatori” appartenenti a un’altra famiglia mafiosa rispetto a quelle del Borgo e di Porta Nuova. Un altro clan che avrebbe condiviso l’interesse a far assassinare l’avvocato Fragalà.
Se così fosse, il suo omicidio aprirebbe scenari ulteriori, perché testimonierebbe come vi sia stato un accordo fra differenti famiglie mafiose, come in passato quando le decisioni nell’eseguire le condanne a morte dovevano essere sempre “condivise” dai vari clan.